Capire lo stress degli advisor nel nuovo docu-film su Wall Street

IL NUOVO DOCU-FILM – Di film sulla finanza a Wall Street o sulla crisi post-Lehman ne sono stati già prodotti parecchi. “Ma nessuno di questi ha indagato a fondo il costo socio-psicologico delle diseguaglianze finanziarie nel mondo sviluppato”, ha dichiarato la regista britannica Katharine Round (nella foto a destra), che si sta lanciando nel progetto di realizzare un documentario sull’economia globale e l’impatto di quest’ultima sugli stili di lavoro e la psicologia dei “colletti bianchi” a Wall Street. Compresi i consulenti e i promotori finanziari. L’uscita del docu-film dal titolo originale “Security, Insecurity and the Future of the West”, come riporta il sito WealthManagement, è prevista nei primi mesi del 2015.

DEPRESSIONE A WALL STREET
– Per il progetto la Round sta intervistando personalità di spicco del mondo della finanza, come Min Zhu, direttore generale del Fondo monetario internazionale o il premio Nobel, Amartya Sen. Ha, inoltre, trascorso – facendo delle riprese – una settimana nella clinica di New York del dottor Alden Cass, che ha passato gli ultimi dieci anni a prendersi cura della salute psicologica dei professionisti finanziari. Un suo studio sanitario comportamentale, intitolato “Casualties of Wall Street: An Assessment of the Walking Wounded”, ha provato che il 23% degli advisor ha più probabilità di soffrire di depressione rispetto al resto della popolazione (7%). Gli stessi advisor, infine, sono più a rischio di esaurimento, abuso di sostanze, depressione e ansia.

ESSERE PERFETTI – Oggi la prescrizione di farmaci tra gli advisor è in aumento e le cliniche di riabilitazione che si rivolgono ai dipendenti di Wall Street si stanno riempiendo. E sono soprattutto le giovani leve quelle più a rischio perché non stanno facendo i soldi che pensavano di fare con questo lavoro. In più, ci sono sempre nuovi problemi e nuove regole da seguire e molti di loro hanno la sensazione di dover essere “perfetti” per sopravvivere in questo mondo.

INFLUENZARE LA NOSTRA VITA
– “Le persone del mondo occidentale hanno in comune molte più cose di quanto probabilmente si rendano conto”, ha concluso la regista. “Volere il meglio per i nostri figli, bilanciare lo stress tra lavoro e vita privata e avere il controllo sulle nostre decisioni: sono questi fattori che incidono sulla nostra vita. Indipendentemente dalla situazione economica”.

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