Sai riconoscere la differenza tra un promotore finanziario e un DJ? Molti no

LA TRUFFA SUI SOCIAL – Nell’era digitale in cui viviamo i social media non rappresentano solo un rivoluzionario strumento di business, ma anche un nuovo veicolo di rischi e truffe. Solo pochi giorni fa la Securities and Exchange Commission (Sec) – la Consob americana – ha accusato di frode una donna di Honolulu che si spacciava per broker, sollecitando gli investitori tramite Twitter, Facebook, Skype e altri social network. Un raggiro che le ha permesso di raccogliere circa 250mila dollari.

SCREENSHOT FASULLI – Come riportano alcuni siti stranieri di settore, tale Keiko Kawamura – “vergine” da ogni tipo esperienza nel mondo finanziario – ha portato avanti un primo meccanismo fraudolento dal dicembre 2011 al giugno del 2012. Kawamura si presentava come “un investitore ed esperto di hedge fund”, condividendo sui social media alcuni screenshot che mostravano dei ritorni d’investimento straordinari. Ma, ovviamente, i numeri non erano i suoi. La donna spendeva poi i soldi dei vari clienti in viaggi e soggiorni tra Londra e Miami.

NIENTE ESPERIENZA – In seguito – da agosto 2012 a febbraio 2014 – Kawamura ha creato un suo sito con un servizio di abbonamento per la consulenza sugli investimenti, vantandosi di avere un’esperienza decennale nell’investment banking e, anche in questo caso, fregiandosi di performance tanto stratosferiche quanto fasulle (+800% nel 2012). Un imbroglio da circa 50mila dollari. “Gli investitori dovrebbero stare attenti ai truffatori che usano i social media che, nascondendosi dietro l’anonimato, raggiungono i potenziali clienti con poco sforzo e nessun costo”, ha messo in guardia Michele Wein Layne , direttore dell’Ufficio regionale di Los Angeles della Sec.

PF O DJ? – Proprio in questi mesi, il CFP Board, l’ente che certifica financial planner americani e conta più di 68mila professionisti, ha lanciato negli Stati Uniti una simpatica campagna di sensibilizzazione contro le truffe finanziarie di questo tipo. L’ultimo spot della serie ha debuttato durante l’ambita fascia pubblicitaria del Super Bowl, cercando di convincere i consumatori a rivolgersi ad un advisor “certificato” per la consulenza finanziaria. Il protagonista dello spot si camuffa, infatti, da promotore finanziario per poi rivelare di essere solo un DJ. La morale? In un mondo digitale dominato da tablet e smartphone, dove chiunque può sfruttare l’anonimato della rete, è bene non fidarsi troppo delle app(arenze).

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