Consob, si fa strada la consulenza indipendente

PIU’ CONSULENZA INDIPENDENTE – La revisione della direttiva Mifid spiana la strada, anche in Italia, alla consulenza cosiddetta “indipendente”. E’ quanto sottolinea la relazione per l’anno 2013 diffusa oggi dalla Consob, secondo cui le innovazioni in materia di advisory “confermano la definizione, entro l’ambito del servizio di consulenza, della species ‘consulenza indipendente’, introducendo  così una pluralità di modelli operativi e di business tra cui gli operatori possono scegliere”. Nello specifico, si legge nel documento, l’attività di consulenza indipendente “potrà favorire, anche in ragione del divieto di inducements e della necessità di valutare un insieme ampio di prodotti, un migliore allineamento alle esigenze della clientela e un effettivo passaggio da una logica di prodotto a una logica di servizio, in grado di consentire la cura degli interessi degli investitori”.

COSA DICE LA NORMATIVA – In base alle nuove disposizioni, si segnala ancora nella relazione della Consob, il range di strumenti finanziari che deve essere valutato dalgi intermediari dovrebbe essere ‘sufficientemente diversificato’ sia in termini di tipologia, sia in termini di emittenti. Inoltre la Mifid2 specifica che l’oggetto delle raccomandazioni di investimento non deve essere limitato agli strumenti finanziari emessi dall’intermediario stesso o da entità che abbiano con il prestatore del servizio rapporti tali da pregiudicare l’idipendenza del consiglio fornito. La disciplina si concretizza nel divieto di accettare e trattenere commissioni, fees e ogni altro beneficio mometario o non monetario corrisposto da soggetti terzi diversi dal cliente, ad eccesione dei cosiddetti “minor non monetary benefits” che siano in grado di alzare la qualità del servizio reso e non pregiudichino la capacità dell’intermediario di perseguire gli interessi del cliente.

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