ECCO IL CONTRATTO – C’è. Come anticipato da BLUERATING (vai qui per la notizia), è online sul sito dell’Associazione nazionale dei promotori finanziari il “contratto europeo di promozione finanziaria” proposto dall’Anasf esattamente un anno fa (qui la notizia). Per dirla con le parole della stessa associazione, è “un documento che intende offrire una visione adeguata del presente e del futuro della professione”. Il contratto tocca in effetti tutti i punti sensibili della professione, compresi la formazione, il trattamento previdenziale e i contributi per la pensione, con la questione ancora aperta di Enasarco. Va detto che, insieme al contratto, Anasf ha pubblicato un documento che ne contiene la sintesi ragionata.
DEFINIZIONE DI PROMOTORE – Si interviene innanzitutto sulla definizione della professione: e qui, le innovazioni consistono nella “sparizione del concetto di territorialità, ancora in uso presso diverse società quale retaggio del contratto d’agenzia di 35 anni fa”, nel diritto d’azione, da parte del promotore finanziario, verso entrambe le principali tipologie di clientela secondo gli standard Mifid (professionale e retail), “con sua richiesta eventuale di coadiuvazione da parte della società”, e nel silenzio-assenso della società a semplice comunicazione di inizio altra attività non concorrente, extraprofessionale e fermo mantenimento di principio del monomandato ai sensi dell’articolo 31 RI. Altro punto, di cui si parla nell’articolo 12, è la remunerazione.
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