Citigroup sta considerando l’uscita dal retail banking in Giappone

CHIUSURA IN VISTA – Citigroup, per decenni banca occidentale leader in Giappone, sta valutando l’ipotesi di di uscire dal settore del retail banking in Giappone nell’ambito di un più ampio sforzo per ripensare le sue attività globali e far fronte ai più severi standard della regolamentazione negli Stati Uniti e all’estero. Lo riporta il Wall Street Journal, spiegando che Citigroup è l’unica banca straniera a essere sbarcata in modo consistente in Giappone nel retail banking con una rete di bancomat aperta 24 ore su 24. Tuttavia non è riuscita a crescere a una dimensione di scala sufficiente da giustificare la sua presenza nel Paese asiatico.

LE ALTRE ATTIVITA’ – La crescita dei prestiti in Giappone è stata debole, e tassi di interesse sono rimasti vicino allo zero: una situazione che rende difficile per le banche generare profitti. In ogni caso Citigroup, la terza più grande banca degli Stati Uniti, si concentrerebbe sulle altre attività rimanenti in Giappone: corporate banking, investment banking e di trading. Nel Paese asiatico Citibank Japan Ltd. ha 33 filiali retai, con depositi pari a 3,9 trilioni di yen (38 miliardi dollari).

IN ALTRI PAESI – Dal 2012, da quando Michael Corbat divenne amministratore delegato del colosso finanziario, la banca ha ridotto le attività retail anche in Paesi come Honduras, Uruguay, Paraguay, Turchia e Romania. Inoltre, ha da poco accettato di vendere le sue attività consumer banking in Grecia e Spagna.

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