Veneto Banca, maximulta da 2,7 milioni di euro

MAXIMULTA – Una stangata da 2,7 milioni di euro. A tanto ammonta la maxi multa che Bankitalia ha presentato nelle scorse settimane agli ex amministratori di Veneto Banca, a seguito di un’ispezione ordinaria avviata ad aprile 2013. Si tratta, ricorda Milano Finanza, della multa più salata in tempi recenti dopo quelle per 10 milioni per Mps e quella da 4 milioni arrivata nei giorni scorsi a Banca Marche.

LE CONTROMISURE – L’istituto sembra essere corso ai ripari raccogliendo capitali grazie al collocamento di un bond a 5 anni per 500 milioni, alla sottoscrizione di un aumento di capitale da 490 milioni e la cessione di un’ampia partecipazione in Banca Intermobiliare alla cordata di Pietro D’Aguì per 289 milioni. All’orizzonte anche la possibile cessione di altre partecipazioni come il 9,99% di Ferak, il 9,85% di Palladio Finanziaria e il 30% di Eta Finance.

UTILE NETTO IN CRESCITA – In ogni caso notizie positive arrivano dalla semestrale che Veneto Banca ha chiuso con un utile netto di 8,39 milioni di euro in netto miglioramento dal rosso di 38,6 milioni di un anno prima. Il Common equity Tier 1 si attesta al 10,46% dopo l’aumento di capitale da 474 milioni e la conversione del prestito obbligazionario convertibile e si posiziona “ben oltre l’8% richiesto dalla Bce”, dice il presidente Francesco Favotto in una nota.

MARGINE E IMPIEGHI – In crescita dell’8,3% il margine di interesse a 275,53 milioni, mentre quello di intermediazione è salito dell’8% a 468,6 milioni. Gli impieghi sono cresciuti del 2% a 25,19 miliardi. Nel periodo sono state effettuate rettifiche di valore per 162,3 milioni, contro i 185,6 di fine giugno 2013. In calo il costo del credito all’1,22% dall’1,43% di fine 2013.

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