Consob sospende un promotore: ha acquisito 250mila euro dai clienti

ACQUISISCE I SOLDI DEI CLIENTI – Avrebbe acquisito somme – per il periodo compreso tra il 2007 e il 2014 – di pertinenza di quattro clienti per un ammontare complessivo pari a circa 249.444,20 euro, tramite “la disposizione non autorizzata di circa 119 operazioni di bonifico a valere sui conti correnti dei clienti attraverso l’indebito utilizzo dei codici di accesso telematico ai rapporti di loro pertinenza”: ecco da che cosa ha preso il via il procedimento che ha portato alla sospensione cautelare, per un periodo di 60 giorni, di Piergiorgio Moreale dall’esercizio dell’attività di promotore finanziario con delibera 18996. Alla fonte, le note di Banca Mediolanum del 14 aprile 2014 e del 23 luglio 2014 con le quali “sono state comunicate gravi irregolarità poste in essere da Moreale nello svolgimento dell’attività di promotore finanziario“.

TUTTO È PARTITO DA UN RECLAMO
– La banca ha avviato le verifiche dopo la ricezione di un reclamo – presentato da una cliente tramite il suo avvocato – nel quale “veniva segnalato il mancato disinvestimento di alcuni fondi esteri, per un totale di circa 70.000 euro, di cui la cliente sarebbe stata intestataria secondo una rendicontazione asseritamente redatta e rilasciata il 15 luglio 2013 dal promotore finanziario alla citata signora, documento che la banca ha ritenuto essere privo di validità in quanto non a essa riconducibile”.

USO IMPROPRIO DEI CODICI DI ACCESSO
– Dagli ulteriori controlli dell’intermediario è emerso che la signora e altri tre clienti, riferibili a Moreale, avrebbero disposto circa 119 operazioni di bonifico in addebito sui rispettivi conti correnti aventi come beneficiarie alcune persone di cui la delibera non riporta il nome. La banca ha accertato che tutti i suddetti ordini di bonifico sono stati disposti telematicamente, spiega sempre la delibera Consob, “mediante l’utilizzo dei codici segreti personali di pertinenza di ciascun cliente, con una frequenza di circa 20 giorni ognuno nell’arco di sette anni e per un importo medio di 2.000 euro a operazione e che molti di questi sono stati impartiti dallo stesso indirizzo IP utilizzato abitualmente dal promotore.

SOSPENSIONE CAUTELARE
– Alcuni clienti hanno formalmente disconosciuto tutte le operazioni di bonifico loro addebitate e “hanno altresì dichiarato di non conoscere e di non avere alcun rapporto di debito/credito con i beneficiari”. Alla fine, ritenuti sussistenti a carico del promotore elementi che fanno presumere l’acquisizione, anche mediante distrazione a favore di terzi, della disponibilità di somme di denaro di pertinenza dei clienti, il perfezionamento di operazioni non autorizzate dai clienti, la comunicazione ai clienti di informazioni non rispondenti al vero e l’utilizzo dei codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza dei clienti, è scattata la sospensione cautelare per un periodo di 60 giorni.

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