Promotori, è ufficiale: Alessio Amadori è il nuovo presidente di Assonova

AMADORI PRESIDENTE DI ASSONOVA – È ufficiale: Alessio Amadori (nella foto a destra) è il nuovo presidente di Assonova, l’associazione dei promotori finanziari supportata dalla Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori del credito. L’elezione è avvenuta giovedì 11 settembre a Roma all’unanimità, al termine dell’assemblea degli associati, che ha scelto anche il nuovo direttivo dell’associazione e ha nominato vice presidente Flavio Toniolo. Lo si apprende dalla nota diffusa dall’associazione stessa, che conferma così quanto anticipato da BLUERATING (vai qui per la notizia). Classe 1956, laureato in Giurisprudenza, abilitato alla professione di avvocato e iscritto all’Albo dei promotori finanziari, Amadori ha dalla sua una lunga carriera all’interno del gruppo UniCredit, che lo ha portato a ricoprire incarichi di direzione in Italia e all’estero (Londra e a Parigi). Recentemente nominato responsabile del coordinamento consulenti finanziari della Fabi, si accinge a guidare Assonova per i prossimi quattro anni, in sostituzione del presidente uscente Arrigo Nano (nella foto in basso a sinistra).

FOCUS SULLA FORMAZIONE – “Ringrazio l’assemblea di Assonova per la fiducia e mi preparo ad affrontare un mandato che sarà ricco di sfide e di impegni”, dichiara Amadori. “La nostra associazione, forte del sostegno del più grande sindacato del credito, la Fabi, sarà sicuramente un punto di riferimento per gli operatori di settore. Vogliamo agire sia sul fronte dell’offerta di formazione e assistenza legale e contrattuale, sia sul fronte della negoziazione, per costruire nuove forme di tutele contrattuali a favore dei promotori finanziari. Intendiamo proporre momenti di dibattito e di formazione utili alla categoria”, continua il neopresidente, “dialogando a tutto campo con le forze sociali che rappresentano gli operatori di tutti i settori della finanza: promotori finanziari in primis e consulenti finanziari indipendenti, agenti e broker assicurativi, agenti in attività finanziaria, mediatori creditizi. Soprattutto in questo momento di forte evoluzione del mercato e dei modelli distributivi e con le banche sempre più orientate a puntare sulla figura del consulente-promotore, è necessario un ripensamento alle strategie di approccio ai clienti in un’ottica di medio lungo periodo”.

UN CONTRATTO PER I PROMOTORIAssonova intende dunque, prosegue Amadori, “offrire assistenza e una formazione mirata, continua e qualificante, che tuteli i clienti e gli stessi promotori, per evitare che vadano incontro a sanzioni, come purtroppo è accaduto, spesso a causa di una scarsa conoscenza delle regole. A tal proposito, stiamo organizzando un ciclo di corsi di specializzazione su derivati, Mifid e altre tematiche, che si svolgeranno in tutta Italia, con docenti altamente qualificati. Inoltre partirà in autunno il nuovo corso di preparazione all’esame per l’iscrizione all’Albo dei promotori finanziari, aperto a tutti gli interessati. Sul fronte della negoziazione, invece, riteniamo ormai inderogabile l’apertura di un confronto con le nostre controparti per sciogliere alcuni nodi irrisolti, come ad esempio quello delle garanzie contrattuali dei promotori finanziari, che hanno col datore di lavoro un rapporto di sostanziale parasubordinazione. Sono, infatti, lavoratori autonomi solo sulla carta, perché sono di fatto economicamente dipendenti, ma non hanno un contratto di riferimento ‘normalizzato’ e questo li espone agli arbitri della controparte”.

NUOVE FORME DI TUTELE E GARANZIE
– “Dunque”, aggiunge ancora il neopresidente, “riteniamo opportuno negoziare nuove forme di tutele e garanzie, pur sempre nel rispetto e nella valorizzazione della loro autonomia e professionalità. Negli ultimi anni qualche passo avanti è stato fatto, ma bisogna proseguire su questa strada, anche se il percorso è estremamente complesso. A maggior ragione, il tema delle tutele contrattuali va affrontato con estrema attenzione per non prestare il fianco a pericolose fughe in avanti delle banche, che sognano di avere le mani il più libere possibile con questa importante categoria di lavoratori specializzati e poterli utilizzare a loro piacimento e con la più estesa flessibilità. Solo avendo associazioni di categoria rappresentative, quale Assonova si propone di essere, grazie al sostegno della Fabi, si possono evitare queste pericolose derive, che potrebbero compromettere le condizioni e la qualità del lavoro dei promotori finanziari stessi. Fare rete è quanto mai urgente e la nostra categoria ha la forza e i numeri per farlo. Oggi sono attivi circa 33mila promotori finanziari iscritti all’Albo e di questi circa un terzo sono dipendenti delle banche. Facendo una previsione, nei prossimi anni vi potrebbe essere un incremento netto di circa 1.500 promotori finanziari all’anno”.

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