Calcetto, nozze e vacanze: le spese pazze dei pf che raggirano i clienti

GDF A TUTELA DEL RISPARMIO – Non solo Consob. Quando un promotore finanziario esce dal perimetro delle attività lecite, capita che attiri l’attenzione della Guardia di Finanza. Che agisce a tutela del risparmio. A questo proposito, in una scheda riassuntiva di cui BLUERATING ha potuto prendere visione, il Corpo segnala i casi più eclatanti oggetto dei più significativi risultati conseguiti nei primi otto mesi del 2014. Il primo è quello del nucleo di polizia tributaria di Varese, che ha accertato una truffa commessa da un promotore finanziario a danno di “ignari clienti ai quali sono stati sottratti complessivamente circa 6 milioni di euro“. Il modus operandi adottato, spiegano le Fiamme Gialle, “è consistito nel trasferire dai conti dei clienti a quelli di alcuni suoi sodali ingenti somme di denaro, carpendo la fiducia delle sue vittime e di alcuni funzionari di vari istituti di credito” attraverso l’utilizzo di documenti e contratti in vario modo falsificati.

SOLDI PER VACANZE, NOZZE E CALCETTO
– Il nucleo di polizia tributaria di Pordenone ha arrestato un ex promotore finanziario che era riuscito ad appropriarsi di quasi 4 milioni di euro a danno di decine di persone tra professionisti, commercianti e pensionati. Le persone offese, alle quali erano stati prospettati lauti rendimenti, hanno consegnato all’indagato i loro risparmi, che sono stati però destinati in minima parte al rimborso di altri malcapitati investitori o a spese private e personali del truffatore, tra le quali vacanze e regali di nozze. Le persone raggirate sono state in tutto 40, molte delle quali conosciute dall’indagato sin dall’epoca in cui svolgeva la sua attività professionale alle dipendenze di un istituto bancario. In alcuni casi si è trattato di pensionati privi di competenze in materia di mercati mobiliari, che non hanno mai sottoscritto alcun contratto e che non hanno esitato a consegnare denaro contante al loro “consulente di fiducia”. Una parte delle somme di denaro illecitamente acquisite è stata destinata a finanziare una squadra di calcio a 5 che milita nella massima serie nazionale e di cui l’indagato è stato presidente.

INGIUSTO PROFITTO PER OLTRE 360MILA EURO
– Altro caso. “Il nucleo di polizia tributaria di Udine”, riferisce la GdF, “ha accertato l’attività infedele posta in essere da una dipendente di un noto istituto di credito, la quale – carpendo la piena fiducia del direttore di agenzia e dei correntisti – ha agito all’insaputa dei clienti movimentando somme di denaro su vari conti correnti, effettuando prelevamenti in contanti dal suo sportello operativo e da quello di un collega, nonché apponendo firme false sulle distinte di prelievo, su quelle di richiesta di assegni circolari e sulle girate degli stessi, trasferendoli, tra l’altro, in suo favore e dei suoi familiari”. Si è così procurata un ingiusto profitto quantificato in oltre 360mila euro.

IL CASO DELL’EX DIRETTORE DI BANCA ED EX SINDACO
– Infine, il nucleo di polizia tributaria di Bergamo ha svolto un’indagine nei confronti di un ex direttore di banca, già sindaco di un comune della provincia bergamasca, “culminate con l’emissione nei confronti dello stesso di un’ordinanza di custodia cautelare applicativa degli arresti domiciliari”. L’attività investigativa, spiegano le Fiamme Gialle, ha permesso di acclarare che l’indagato, abusando del duplice ruolo di sindaco ed ex direttore, “ha sottratto 20 milioni di euro dai rapporti di conto riconducibili a diversi clienti. Il mezzo fraudolento utilizzato è consistito nel predisporre false contabili bancarie relative all’emissione di assegni circolari e alla disposizione di bonifici e prelevamenti in contanti a nome degli ignari titolari dei conti correnti”.

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