Stress test, Ig: Mps e Banca Carige a rischio bocciatura

STRESS TEST – Mancano ormai poche ore al 26 ottobre, quando saranno pubblicati i risultati del comprehensive assessment effettuato dalla Bce sulle più importanti banche europee. Una vigilia nella quale gli investitori hanno assistito a un forte aumento della volatilità sui mercati legata ai timori di un marcato rallentamento della crescita globale. Un’analisi condotta da Ig sulla base degli studi effettuati da due importanti centri di ricerca (l’istituto tedesco Zew e il centro newyorchese per la ricerca in politica economica Cepr), ha puntato i riflettori su questo importante appuntamento per il sistema bancario europeo.

I PROMOSSI – Entrambi i centri di ricerca hanno valutato l’Aqr (l’asset quality review) delle 128 banche di Eurolandia calcolandone il Common Equity Tier 1 ratio (CET1) al 31/12/2013 – che deve essere almeno pari all’8% nello scenario normale e al 5,5% nello scenario avverso – e sono poi passate a simulare degli stress test semplificati per avere un quadro di quale paese possa evidenziare le perfomance migliori. Ebbene cosa è emerso? Banche come UniCredit e Intesa Sanpaolo, che hanno portato avanti importanti aumenti di capitale, sono state “promosse” da IG.

BOCCIATI E RIMANDATI – Ben diverso invece l’atteggiamento di altre banche. Le popolari, a causa della rigida struttura della governance, sono state meno libere di procedere a manovre drastiche di miglioramento della qualità del proprio bilancio. Considerando appena che sufficienti i requisiti patrimoniali (CET1) IG ha scelto di “rimandare” istituti come Ubi Banca, Banco Popolare e Bpm. “Abbiamo, invece, deciso di bocciare Banca Mps e Banca Carige sulla scia dei deboli risultati che hanno evidenziato in termini di CET1 (soprattutto Banca Carige), di mancanza di progetti importanti di vendita di crediti deteriorati, di insufficienza di fondi rivolti a coprire le perdite sui Non performing loans (NPLs)”, aggiunge IG.

LA NUOVA STAGIONE – “Riteniamo che nel medio/lungo periodo il comprehensive assessment della Bce avrà, comunque, un impatto positivo sul comparto, portando a una serie di importanti cambiamenti”, continua la società. “Crediamo infatti che nel corso del 2015 partirà un importante stagione di M&A nel settore bancario italiano. Visto il forte calo dei margini di profitto molte banche saranno spinte soprattutto dalle pressioni di Banca d’Italia e della Bce a fondersi e introdurre importanti piani di cessione di attività non-core e di pacchetti di NPLs.

I BOCCIATI EUROPEI – A livello europeo le sorprese negative potrebbero arrivare dalla Germania. La situazione delle Landesbanken rimane molto critica, in particolare quella di HSH Nordbank. Mentre gli istituti più grandi, come Deutsche Bank e Commerzbank, stanno portando avanti dei piani di riassetto importanti, le banche più piccole fanno fatica a riprendersi dalla crisi del 2009. “A penalizzare il sistema bancario tedesco potrebbero essere una più severa definizione univoca di NPL adottata dall’Eba rispetto a quella utilizzata sinora e le condizioni penalizzanti previste nello scenario avverso per il mercato immobiliare e governativo.

SORPRESA GRECIA – A fallire l’esame della Bce potrebbero essere anche le banche portoghesi. Millennium BCP rischia di non superare l’esame dell’Eurotower per le dure condizioni imposte nello scenario avverso. Chi non dovrebbe avere problemi è la Spagna. Dopo la massiccia ricapitalizzazione da 40 miliardi di euro dello scorso anno, il sistema bancario dovrebbe essere in grado di superare gli shock imposti dall’EBA. La vera sorpresa dovrebbe essere la Grecia. Le principali banche del Paese, che di recente sono finite sotto il mirino dell’agenzia di rating Fitch, potrebbero mostrare ridotti deficit di capitale che non dovrebbero richiedere nuove ondate ricapitalizzazioni. Le banche, infatti, potrebbero beneficiare del recente disegno di legge che permetterebbe loro di trasformare le “imposte anticipate” (Deferred Tax Asset, DTA) in credito d’imposta. Sebbene la modifica appaia di poco conto, questa potrebbe liberare un cuscinetto di capitale in grado di colmare le lacune che emergerebbero dagli stress test.

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