Bpm, il risparmio gestito sale poco ma l’utile cresce del 63,2%

UTILE IN CRESCITA Bpm ha chiuso i primi 9 mesi del 2014 con un utile netto di 219,3 milioni di euro (27,8 milioni nel solo terzo trimestre), in crescita del 63,2% anno su anno, grazie in particolare al positivo andamento delle commissioni nette (+1,2%) e al controllo dei costi operativi (-2,6%), a cui si somma la plusvalenza realizzata dalla cessione di una parte della quota posseduta in Anima Holding. I ricavi sono scesi invece del 5,4% a 1,21 miliardi di euro, con margine di interesse a 602,2 milioni (-4,6%) e commissioni nette a 407 milioni (+1,2%). In calo del 2,6% a 718,7 milioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 59,4%. Sul fronte patrimoniale, il Common Equity TIER 1 RATIO si è attestato all’11,3%.

RACCOLTA – La raccolta diretta (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value) si è attestata a 36,4 miliardi, in diminuzione dell’1,1% rispetto a dicembre 2013, sebbene in lieve ripresa rispetto a giugno 2014 (+0,3%). L’aggregato complessivo della raccolta indiretta da clientela si è posizionata invece a 32,4 miliardi, in crescita rispetto a dicembre 2013 (+3,9%) e giugno 2014 (+0,8%).

GESTITO E AMMINISTRATO – Nel dettaglio, il risparmio gestito ha raggiunto 17,4 miliardi, in crescita sia rispetto a giugno 2014 (+4,6%) che rispetto a fine 2013 (+14,7%) grazie anche ad una raccolta netta positiva nel periodo di euro 1,73 miliardi. Al 30 settembre 2014 il risparmio amministrato si attestava invece a 15 miliardi, in flessione rispetto a dicembre 2013 (-6,3%) e a giugno 2014 (-3,3%), una dinamica che riflette la riallocazione degli investimenti della clientela a favore soprattutto dei prodotti di risparmio gestito.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: