Banca del Fucino, un nuovo responsabile e tre ingressi per il private

CRESCITA DEL SEGMENTO – Prosegue la crescita nel private banking di Banca del Fucino – la più antica banca privata romana, indipendente e presieduta dalla quarta generazione dei suoi fondatori, i principi Torlonia – con l’ingresso e la nomina di Salvatore Pignataro a vice direttore generale e responsabile della divisione private. Pignataro, 54 anni, proviene da un’esperienza di oltre 20 anni in Ubi Banca dove ha ricoperto molteplici ruoli in area finanza e ha partecipato alla start up di Ubi Banca Private Investment, come responsabile private banking. Precedentemente, dal 1981 al 1989, è stato responsabile ufficio gestioni patrimoniali in UniCredit (a quel tempo Cassa di Risparmio di Torino).
 
TRE PRIVATE BANKER
– Fa il suo ingresso nell’istituto anche un gruppo di tre private banker, tutti provenienti dalla stessa realtà, con una lunga e comprovata esperienza nel settore, che sono in forza presso la sede private di Roma di Banca del Fucino, situata nel Palazzetto Baschenis Borghese di via Tomacelli 107. I nuovi ingressi sono in linea con il programma di crescita della divisione private che prevede, per la fine del 2015, di attestarsi su 20 banker. Una è Stefania Del Giudice, che ha iniziato la sua carriera nel 2000 in Banca Steinhauslin, del gruppo Mps, e nel 2004 è assunta in Ubi Banca Private Investment. È accreditata di un portafoglio clienti di oltre 100 milioni di euro. Insieme a lei entra Riccardo Mazzoni, che proviene da Ubi Banca Private Investment, dove operava presso la filiale private di Roma Parioli. Anche lui accreditato per un portafoglio superiore a 100 milioni di euro. Chiude il cerchio dei tre Simone Pierotti, che ha avviato la sua carriera in Banca Mps nel 1997, nell’area private banking, e successivamente, nel 2006, è stato assunto in Ubi Banca Private Investment, filiale private di Roma. Ha un portafoglio di oltre 90 milioni di euro.
 
IL PIANO DI CRESCITA
– “Nel prossimo triennio, Banca del Fucino ha in programma un importante piano di sviluppo nel settore, che seguirà sia linee interne sia esterne, con l’assunzione di nuovi banker, selezionati professionisti di grande esperienza che si posizionino in una fascia alta di clientela, con un portafoglio medio di circa 80 milioni di euro. Il tutto accompagnato dalla valorizzazione delle professionalità interne”, spiega Pignataro.

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