Tltro, anche le reti di promozione vogliono la loro fetta di finanziamenti

BEN 26 MILIARDI DI EURO – Le principali banche italiane hanno chiesto fondi per circa 26 miliardi nella seconda asta Tltro della Bce, operazione di rifinanziamento a lungo termine finalizzata a riattivare il credito. Si tratta del 20% sul totale di 129,84 miliardi collocati presso 306 banche da Francoforte. I 26 miliardi sono quelli chiesti, in questa seconda asta, daI 15 istituti italiani che hanno partecipato al comprehensive assessment. Sommati ai circa 23,2 che queste banche avevano avuto nella prima operazione di settembre, portano il totale a 49,2 miliardi rispetto al potenziale plafond di 75 miliardi.

LA CIFRA TOTALE
– Il totale richiesto dal sistema delle banche operanti in Italia nelle due operazioni di Tltro copre “addirittura circa un quarto dell’ammontare totale dei fondi assegnati dalla Bce all’insieme delle banche dei tanti Paesi d’Europa”, ha commentato il presidente dell’Abi Antonio Patuelli. Nel dettaglio, nel corso dell’asta la parte del leone è spettata, come già accaduto a settembre, ai cinque principali istituti: Unicredit che ha chiesto, soprattutto per la controllata austriaca, 2,2 miliardi; Intesa Sanpaolo, che ha richiesto 8,59 miliardi circa; Mps (3 miliardi); Banco Popolare (2,7 miliardi) e Iccrea Banca, che riunisce le banche del credito cooperativo, che ha chiesto circa 1,8 miliardi. Bpm e la Popolare di Vicenza, assenti dall’asta di settembre, hanno partecipato per l’ammontare massimo richiedibile rispettivamente di 1,5 miliardi e 1,25 miliardi. Per Veneto Banca, presente per la prima volta, la domanda è stata di 979 milioni di euro, mentre Banca Popolare di Sondrio ha richiesto 748 milioni dopo i 350 milioni di settembre. Carige si attesta a 400 milioni dopo i 700 precedenti. Non hanno domandato fondi Mediobanca, che a settembre aveva chiesto 570 milioni, Bper (2 miliardi), Creval (1 miliardo) e Credem (735 milioni).

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