Le 5 domande per capire se tenere o licenziare il vostro consulente

LE 5 DOMANDE DA PORSI – Passato il 2014, è tempo di riesaminare i risultati degli investimenti raggiunti a fine anno. Forbes, in una sua analisi sul mercato Usa, consiglia di partire da una domanda semplice e asciutta, per quanto spietata: devo licenziare il mio consulente finanziario? Ed ecco le cinque domande che propone per capire se è tempo di dare il benservito al proprio advisor e cercare un sostituto.

Domanda #1
Avete ricevuto un report sulla performance a fine anno?

Nessun rapporto? Licenziate il vostro consulente. I veri advisor, secondo Forbes, forniscono sempre un rapporto sulle performance, mentre – sempre secondo Forbes – i financial salesmen non lo fanno, dal momento che gli accordi commerciali sulla base dei quali operano non lo consentono loro.

Domanda #2
Il vostro consulente vi ha fornito un rapporto che fa luce su tutte le spese dedotte dai vostri investimenti?

No? Licenziate il vostro consulente per non avervi dato queste informazioni. Non potete fidarvi di un consulente che non garantisce la massima trasparenza.

Domanda #3
Prima o poi il mercato azionario subirà una correzione o sarà di nuovo “orso”. Il vostro consulente ha una strategia per minimizzare il rischio di perdite di grandi dimensioni?

Nessun piano? Via, aria. Selezionatene uno che possa aiutarvi a preservare i vostri asset in un mercato che produce rendimenti negativi.

Domanda #4
Il vostro consulente vi ha fornito un documento attestante che agisce a titolo fiduciario nel fornire consulenza e servizi finanziari?

Nessun documento? Liberatevi del vostro consigliere. Se la risposta è positiva, infatti, il consulente è tenuto a rispettare standard etici più elevati nel settore dei servizi finanziari e a mettere i vostri interessi finanziari prima dei suoi. Se invece è negativa, si tratta di venditori vincolati a standard etici più bassi che non richiedono loro di mettere al primo posto i vostri interessi.

Domanda #5
Il settore dei servizi finanziari è pieno di conflitti di interessi. Il vostro consulente vi ha fornito una dichiarazione scritta assicurando che i suoi consigli sono privi di potenziali conflitti di interessi che potrebbero danneggiare i vostri interessi finanziari?

Licentiate qualsiasi consulente che si rifiuti di rilasciare questa attestazione. I conflitti di interessi non sono evidenti o facili da rilevare. Nella maggior parte dei casi sono progettati per raggiungere un unico obiettivo: massimizzare le entrate del venditore. Sono estremamente pericolosi: gli esperti di marketing di Wall Street sanno confezionare prodotti tossici e poi vi convincono che sono investimenti sicuri. Alcune banche e assicurazioni vendono prodotti di qualità inferiore e associati a spese eccessive che massimizzano i loro profitti. I consulenti, in questo caso, sono particolarmente pericolosi perché, una volta stabilita la fiducia, possono vendere ai clienti i prodotti finanziari che fanno fare a loro e alle loro imprese più soldi. La lamentela più frequente da parte dei clienti di Bernie Madoff è stata: “credevo che fosse mio amico”. Ricordate sempre: gli investimenti dovrebbero essere basati su un rapporto d’affari, non su un rapporto personale. Sbarazzatevi dei consulenti che vogliono essere giudicati sulla base delle loro abilità relazionali e non sui loro risultati e sulla trasparenza.

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