Bpvi, il 2014 si chiude con un rosso di 497 milioni

2014 IN ROSSO – Il 2014 si è chiuso ancora in rosso per la Banca Popolare di Vicenza, che ha segnato un risultato netto negativo per 497,1 milioni di euro al 31 dicembre dai -32,2 milioni dell’anno precedente. E’ quanto emerge dai dati preliminari diffusi dal gruppo, in attesa dell’approvazione dei bilanci d’esercizio e consolidato da parte del cda nella seduta del 3 marzo 2015.

RETTIFICHE – A pesare sul risultato netto, spiega il gruppo, è stato “l’approccio prudenziale nella politica degli accantonamenti e della valutazione degli attivi” adottato alla luce del mutato quadro regolamentare, unito alla valutazione degli esiti dell’asset quality review, in un contesto macroeconomico e di settore ancora incerto. Questa politica ha determinato un aumento delle rettifiche per deterioramento, salite a 1,15 miliardi di euro a fronte dei 454,6 milioni di fine 2013: il dato si riferisce per 868,5 milioni a crediti verso clientela, con un credit cost al 2,91% a fronte dell’1,44% del 31 dicembre 2013. Sono state inoltre contabilizzate rettifiche sugli avviamenti per un ammontare di 230 milioni di euro.

INDICATORI PATRIMONIALI
-  A livello patrimoniale, il CET 1 ratio si è attestato al 10,16%. Considerando anche gli effetti della conversione del prestito obbligazionario convertibile di 253 milioni di euro già deliberato da Banca Popolare di Vicenza – che si perfezionerà il 29 maggio prossimo – il CET1 Ratio “pro-forma” al 31 dicembre 2014 del gruppo si attesterebbe all’11,10%.

IL COMMENTO DI ZONIN – “Il consiglio di amministrazione ha fatto scelte coraggiose e prudenziali nell’interesse della banca e dei soci e nel rispetto delle nuove indicazioni della Bce”, ha commentato il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin. “Confido che già nel corrente anno conseguiremo risultati positivi da questa politica di grande prudenza e che sapremo affrontare con maggiore tranquillità le nuove norme e i conseguenti importanti cambiamenti che il nuovo decreto sulle banche popolari ci impone”.

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