Credit Suisse, lascia il ceo Dougan

IL CEO SI DIMETTE Brady W. Dougan (nella foto) si dimette da ceo di Credit Suisse, mettendo fine a uno dei più lunghi mandati alla guida del colosso svizzero. Lo ha annunciato oggi la stessa banca, precisando che l’americano Dougan, 55 anni, a capo del gruppo dal 2007, prima della crisi finanziaria, lascerà il posto a Tidjane Thiam, 52 anni, attualmente a capo della compagnia assicurativa britannica Prudential. Il passaggio di testimone – che sarà effettivo da giugno – arriva a seguito di recenti difficoltà per Credit Suisse, ricorda il New York Times: lo scorso anno per esempio, il gruppo con sede a Zurigo, che ha significative attività a New York, si è dichiarato colpevole di evasione fiscale.

QUESTIONI LEGALI
– Nel dettaglio, il colosso svizzero ha spiegato alle autorità Usa che i suoi dipendenti avevano aiutato i clienti a evadere le tasse negli Stati Uniti e ha accettato di pagare circa 2,6 miliardi di dollari di sanzioni. Allora – era maggio 2014 – il ruolo di Dougan sembrava stabile, osserva ancora il NY Times citando una fonte anonima informata sui fatti, secondo cui il top manager avrebbe potuto superare indenne i problemi legali se la performance finanziaria della banca fosse stata più soddisfacente.

I CONTI DEL COLOSSO SVIZZERO
– Il mese scorso Credit Suisse ha annunciato un ritorno all’utile nel quarto trimestre del 2014 (per circa 993 milioni di dollari), ma ha anche esortato gli investitori a prepararsi per nuovi cali legati agli accordi legali. In quell’occasione, Dougan aveva detto che i risultati trimestrali dimostravano “la solidità della nostra performance in un ambiente di mercato sfidante e volatile”. Ma qualcuno in Credit Suisse, ha spiegato ancora la fonte citata dal NY Times, era convinto che la banca avesse bisogno di una nuova strategia e che difficilmente le cose sarebbero cambiate se Dougan fosse rimasto al timone.

TIDJANE THIAM
– Ma chi è Tidjane Thiam, il manager a cui Credit Suisse si sta affidando? Nato in Costa d’Avorio da una famiglia con potenti contatti politici, il manager ha frequentato la prestigiosa École Polytechnique di Parigi. Ha iniziato la sua carriera nel 1988 in McKinsey a New York e Parigi, per poi tornare nel suo Paese negli anni ’90 e diventare ministro per la pianificazione e lo sviluppo. Dopo il colpo di stato militare del 1999 in Costa d’Avorio, ha rifiutato la proposta di assumere la guida del nuovo governo. Lasciato nuovamente il Paese, è rientrato in McKinsey per poi passare in Aviva. E’ stato nominato ceo di Prudential nel 2009.

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