Mediolanum, il Tar respinge il ricorso di Berlusconi sulla quota Fininvest

RICORSO BOCCIATO – Silvio Berlusconi dovrà cedere la quota eccedente il 9,9% detenuta dalla sua Fininvest in Mediolanum. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dall’ex presidente del Consiglio e dalla Holding Italiana Quarta di sua figlia Marina Berlusconi (insieme nella foto), contro il provvedimento adottato dalla Banca d’Italia (qui la notizia).

IL PROVVEDIMENTO DELLA BANCA D’ITALIA – La decisione di Via Nazionale, lo ricordiamo, era stata presa a seguito della condanna per frode fiscale dello stesso Berlusconi nel caso dei diritti Mediaset, condanna che gli aveva fatto perdere i requisiti di onorabilità richiesti per detenere una quota pari almeno al 10% in un istituto di credito. Fininvest ha tempo 30 mesi, a partire da dicembre scorso, per scendere dall’attuale 30% al 9,9% anche se il regolamento del trust a cui sono state conferite le quote da vendere non prevede una vendita almeno fino all’inizio del 2016.

IMPATTO LIEVE SUL TITOLO – La decisione del Tar, scrive l’agenzia di stampa Radiocor, era sostanzialmente attesa, così come lo è la probabile impugnazione al Consiglio di Stato della sentenza. Secondo i broker tuttavia, il rischio di un pesante impatto sul titolo derivante dall’immissione sul mercato dei pacchetti Fininvest è molto limitato. La famiglia Doris, primo socio di Mediolanum, ha più volte indicato di essere disponibile a rilevare parte delle azioni, fino al 5% circa, e da più parti è stato segnalato l’interesse da parte di altri investitori.

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