Banche, Carige potrebbe tenersi Cesare Ponti

AUMENTO DI CAPITALE – Dopo l’aumento di capitale che si chiude oggi, Carige potrebbe decidere di tenersi Banca Cesare Ponti. Secondo indiscrezioni riportate dal Corriere delle Sera, l’iniezione di liquidità da 850 milioni di euro (qui i dettagli) dovrebbe aver dotato l’istituto presieduto da Cesare Castelbarco di una capitalizzazione sufficiente, rendendo di fatto non più necessaria la cessione della private bank del gruppo, che era stata ipotizzata nel pacchetto proposto alla Bce dopo il fallimento degli stress test.

IL CDA DEL 30 GIUGNO – A dire l’ultima parola su questo tema sarà il cda del prossimo 30 giugno: “abbiamo un’offerta che scade il primo luglio quindi è corretto dare una risposta”, ha detto il presidente Castelbarco. Al momento l’unica offerta rimasta sul tavolo è quella di Banca Finnat (qui la notizia), dopo che il Banco Popolare si è ritirato il mese scorso. Ma, scrive il Corriere, i soci principali – la famiglia Malacalza con il 15% e l’imprenditore Gabriele Volpi con il 5% – sarebbero favorevoli a mantenere Cesare Ponti all’interno del perimetro del gruppo.

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