Speciale elezioni Anasf – Biafore: discontinuità per vincere le sfide della professione

PARLA DRAGO BIAFORE. Da – 1994 socio Anasf, promotore finanziario di Allianz Bank e certificato Efa, Drago Biafore (nella foto) è membro dell’Allianz Bank Advisors Academy. In ambito associativo è consigliere regionale dal 2003, è stato coordinatore regionale dell’Emilia Romagna dal 2007 al 2011. Consigliere nazionale dal maggio 2011, Biafore è stato eletto residente del consiglio nazionale nella riunione del 24 maggio 2011, carica che tuttora ricopre. Ecco il suo punto di vista sulle sfide che attendono l’associazione.

Dal 1977, anno della sua fondazione a oggi, l’Anasf è una realtà che è cresciuta costantemente. Cosa rappresenta oggi per i promotori finanziari?
L’Anasf ha avuto un ruolo rilevante nel contribuire allo sviluppo del modello di advisory che è un punto di riferimento dell’intera area europea. Oggi rappresenta non solo i promotori finanziari ma è una componente importante del mercato finanziario italiano ed europeo.

Quali compiti e mission affiderebbe all’Anasf del futuro?

Il compito principale che Anasf deve sviluppare è quello di contribuire a radicare la nostra professione tra i risparmiatori. Per fare questo dobbiamo essere capaci di mettere in campo idee, progetti, iniziative che ci rendano interlocutori autorevoli delle istituzioni e di tutti gli attori del mercato, diventando la punta avanzata nella tutela dei risparmiatori. Oggi i pf, con le loro competenze ed esperienze, sono in grado di fornire una consulenza e una pianificazione finanziaria a 360 gradi.

Tra contratto nazionale di categoria dei promotori finanziari, realizzazione dell’Albo unico dei consulenti finanziari e soluzione al problema Enasarco dei pf, quale preferirebbe realizzare e perché?

Sono tre questioni importanti che devono e possono essere risolte se Anasf saprà sviluppare un’azione politica intelligente, determinata e trasparente. Su questi temi, negli ultimi anni, siamo stati timidi e spesso subalterni. Abbiamo mancato di una forte iniziativa pubblica che facesse discutere delle nostre proposte sull’albo unico, su Enasarco e sul contratto. Speriamo che questa mancanza di proattività non ci penalizzi in sede legislativa. Non siamo portatori di interessi corporativi ma di proposte che introducono trasparenza nel mercato e prevedono una corretta tutela dei pf.

A suo giudizio quale risultato concreto può raggiungere il prossimo decimo Congresso Anasf di Perugia?

Il prossimo congresso ha un compito straordinario: delineare la strategia futura per lo sviluppo della consulenza finanziaria nel nostro paese, quindi non solo dell’attività dei pf, partendo dalle novità che saranno introdotte dall’applicazione delle direttive europee. Saremo in grado di farlo? Si, se saremo capaci di introdurre una forte discontinuità nelle azioni della nostra associazione. Abbiamo bisogno di un’Anasf autorevole, determinata, partecipata e condivisa nei fatti, che valorizzi innanzitutto gli associati e li coinvolga nelle proprie scelte, che si doti di un programma chiaro e di una squadra di governo competente. Abbiamo una grande forza e un grande bagaglio culturale che non possiamo sprecare.

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