Speciale elezioni Anasf – Forti: Enasarco non basta

PARLA ALBERTO FORTI – E’ un altro veterano della professione tra i dirigenti Anasf, avendo iniziato l’attività dal marzo 1980. Parliamo di Alberto Forti (nella foto) che è promotore di Banca Generali, divisione private banking. Iscritto all’Anasf dal 1982, già delegato al Congresso di Sorrento del 1998, a quello di Montecatini del 2002 e a quello di Taormina del 2006, è stato in Comitato esecutivo dal 2007 al 2009. E’ al suo secondo mandato in Consiglio Nazionale. Componente regionale Lazio dal 1998, è certificato Efa dal 2003. Ecco il pensiero di Forti sui destini della associazione di categoria.

Dal 1977, anno della sua fondazione a oggi, l’Anasf è una realtà che è cresciuta costantemente. Cosa rappresenta oggi per i promotori finanziari?
Anasf è quasi l’unica associazione che rappresenta i pf. La sua crescita è stata importante ma negli ultimi anni il numero di soci si è fermato nonostante gli iscritti all’Albo siano aumentati. Questo vuol dire che l’associazione non è stata capace di attrarre nuove leve perché non è sufficientemente vicina alle esigenze reali dei pf e troppo autoreferenziale.

Quali compiti e mission affiderebbe all’Anasf del futuro?
La missione dell’Anasf è di tutelare i pf. L’Associazione, immaginando il futuro del nostro mestiere deve andare all’attacco ed essere fortemente propositiva: il nostro cliente vuole da noi consulenza sempre più a 360 gradi, che includa tutte le esigenze patrimoniali, personali e familiari.
Vuole anche che siamo noi a mettere in pratica le soluzioni; il nostro ruolo di consulente e promotore è il più completo che ci sia sul mercato, non solo italiano, ma europeo. Anasf deve far conoscere e capire alle istituzioni e al mercato in modo molto più incisivo la specificità e unicità del nostro ruolo. L’altro obiettivo dell’Associazione è fornire servizi ai soci. La creazione di un Ufficio Studi Anasf può dare strumenti e informazioni ai pf in maniera approfondita e indipendente dalle mandanti e società prodotto e produrre un lavoro con il marchio dell’associazione che ne rafforzi ulteriormente la visibilità.

 Tra contratto nazionale di categoria dei promotori finanziari, realizzazione dell’Albo unico dei consulenti finanziari e soluzione al problema Enasarco dei pf, quale preferirebbe realizzare e perché?
Una previdenza efficace interessa tutti noi come del resto lo consigliamo ai nostri clienti. E’ assolutamente indispensabile gestire Enasarco e i contributi che molti di noi hanno versato per decenni. Siccome la pensione Enasarco non sarà comunque sufficiente, è necessario che il gap venga colmato con accordi che i promotori stabiliscano con le singole società mandanti.

A suo giudizio quale risultato concreto può raggiungere il prossimo decimo Congresso Anasf di Perugia?
Il Congresso di Perugia deve sancire che Anasf è un’Associazione e non un centro di potere. L’augurio è che la gestione futura sia veramente unitaria, dando spazio al contributo di tutte le realtà che compongono Anasf, anche minoritarie. Del resto il nostro mestiere è molto variegato, ricco di differenze. Questa è una risorsa che deve essere valorizzata.

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