Banche, il risiko delle fusioni tra le popolari

IL RISIKO BANCARIO – Parte la corsa alle fusioni tra le banche popolari. Gli istituti italiani, di fronte alla riforma Renzi-Padoan che impone la trasformazione in Spa ai dieci principali istituti popolari – stanno ragionando sulle possibili partnership attese nelle prossime settimane e mesi. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, pressochè tutte le banche coinvolte nel processo hanno nominato gli advisor che le accompagneranno verso le Spa e nelle operazioni straordinarie. Saranno mesi decisivi in cui si decideranno le varie alleanze.

LE ALLEANZE
– Si parla, infatti, di una possibile fusione tra Ubi e Banco Popolare da cui nascerebbe il terzo gruppo bancario italiano alle spalle di Intesa Sanpaolo e UniCredit. Di contro sembrerebbe aver perso quota l’ipotesi di un interessamento diretto di Ubi nei confronti di Mps, che nel frattempo ha riportato sotto controllo i ratio patrimoniali e l’esposizione verso Nomura, confermando così la giusta rotta verso il risanamento. E su Bpm sembra convergere, invece, l’interesse di Carige il cui maggiore azionista, la famiglia Malacalza, vedrebbe di buon occhio l’alleanza con l’istituto che nell’ultimo anno e mezzo è stato rilanciato dal consigliere delegato Giuseppe Castagna.

AL NORD EST – Sempre secondo Il Sole 24 Ore, un altro alleato per Bpm potrebbe essere Bper. Tuttavia la stessa banca modenese, sotto la guida dell’a.d. Alessandro Vandelli, guarda anche altrove: Creval che Pop. Sondrio su tutte. Bper sarebbe anche interessata a Veneto Banca, che deve fare i conti con buffer patrimoniali risicati rispetto alle richieste dei regulator.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!