Popolare di Vicenza, chiude il semestre in perdita di oltre un miliardo

BILANCIO IN ROSSO – Bilancio semestrale negativo per la Popolare di Vicenza. L’istituto chiude infatti i primi sei mesi dell’anno in perdita di 1,05 miliardi di euro. Il rosso è “in massima parte conseguente a componenti valutative non ricorrenti”, spiega il gruppo in una nota. Perdite in parte dovute all’impairment sugli avviamenti per 269 milioni, incremento dei livelli di copertura con svalutazioni sui crediti per 703 milioni, rettifiche su attività finanziarie disponibili per la vendita e partecipazioni per 119,3 milioni e accantonamenti ai fondi per rischi e oneri pari a 380,1 milioni.

SOLIDITA’ PATRIMONIALE
– Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, il Cet 1 crolla al 6,81 per cento dal 10,44 indicato a dicembre a causa del risultato semestrale e dell’apposizione di un “filtro prudenziale” pari a 622,2 milioni di euro, introdotto a seguito delle risultanze della ispezione della Bce e delle attività ricognitive svolte internamente. La Banca popolare di Vicenza segnala anche un miglioramento dei risultati economici della gestione commerciale. I proventi operativi sono sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente (-1,1 per cento), ma con una buona crescita del margine di interesse al netto del contributo del portafoglio titoli (+2,7 per cento) e delle commissioni nette (+15,7 per cento), con una flessione del risultato netto dei portafogli di proprietà (-9,9 per cento).

CLIENTELA E IMPIEGHI – La base clientela cresce di altre 30 mila unità nel primo semestre 2015 (+2,2 per cento su dicembre 2014). Resta solido il profilo di liquidità strutturale. Il rapporto impieghi/raccolta diretta al netto dei Pct con controparti centrali si posiziona su un equilibrato 98,2 per cento (era 96,1 al 31 dicembre 2014), mentre l’indicatore di liquidità a breve (Lcr) è su livelli già superiori ai requisiti regolamentari richiesti da Basilea 3 per il 2015. La posizione di liquidità a tre mesi è stabile a 2,5 miliardi di euro.

AUMENTO DI CAPITALE – Per questi motivi, inoltre, il consiglio di amministrazione ha deliberato un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro da realizzare entro la primavera 2016. La decisione è stata presa nell’ambito di “una decisa azione di turnaround e rafforzamento patrimoniale per rilanciare il gruppo Bpvi”, spiega la società. In quest’ambito si inserisce anche il nuovo piano industriale 2015-2020 che sarà approvato a settembre e “riafferma il ruolo di BpVi quale banca del territorio nelle proprie aree core e delinea una banca semplice e snella focalizzata sul business tradizionale di banca commerciale”.

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