Ennio Doris: “Le reti di promotori? Ci stiamo guardando attorno”

SHOPPING NELLE RETI? – Solo crescita interna per Banca Mediolanum? “È quello che abbiamo sempre fatto. Perché siamo una banca diversa. Ma se c’è qualcosa sul mercato nel campo delle reti dei promotori, non è detto che non ci si guardi intorno”. Così l’amministratore delegato della banca, Ennio Doris, in un’intervista al quotidiano La Stampa. “L’interesse degli altri lo abbiamo sempre testato”, ha poi aggiunto lo stesso Doris. “Ma siamo anche molto orgogliosi e ci prepariamo in anticipo alle grandi sfide. Noi abbiamo creato una cultura nuova con il family banker e credo che gli altri dovranno prima o poi copiarci. Non è facile”.

RISIKO BANCARIO
– Doris si sofferma poi sulla rivoluzione in atto nel sistema bancario, spiegando di non essere interessato al risiko bancario del credito. “Le banche? Tra pochi mesi ci sarà una rivoluzione. Ma sarà ancora poca cosa rispetto a quello che verrà. Le concentrazioni sono necessarie, per competere sul mercato servono istituti forti. Noi però non siamo interessati, perché si tratta di una fase transitoria della rivoluzione. L’innovazione tecnologica tra 10-15 anni cambierà completamente le banche. L’anno scorso su 100 clienti 52 usavano il conto on line, due anni fa erano 47, entro 15 anni tutti useranno il conto on line. Sempre l’anno scorso le operazioni Unicredit allo sportello sono state il 30% del totale: spariranno”.

QUOTA FINIVEST
– Per quanto riguarda, infine, Banca Mediolanum, Doris spiega che se Fininvest dovesse essere costretta a vendere la quota del 20% in Mediolanum “avremmo interesse a rilevarne una parte. Una cosa è certa chi vorrà entrare inevitabilmente dovrà coinvolgerci. A suo tempo, avevo ricevuto un sacco di manifestazioni d’interesse da persone convinte di una cessione imminente che prevedevano un mio coinvolgimento”.

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