Private banker, ecco come cresce il guadagno

L’INDAGINE MAGSTAT – I benefit? Crescono con la carriera. L’indagine annuale di Magstat mette sotto esame, come di consueto, il private banking in Italia, e lo fa sulla base dei numeri di bilancio delle società aggiornati al 31 dicembre dell’anno precedente. Tra le voci sotto analisi c’è ovviamente anche la remunerazione dei professionisti, includendo nell’inchiesta la parte fissa, quella variabile e infine quella relativa ai benefit. Che, come è facile immaginare, crescono di livello con l’aumentare della seniority. In che modo? Lo vediamo subito.

QUANTO CRESCONO I BENEFIT – Un promotore finanziario o un private banker junior con meno di cinque anni di anzianità e un portafoglio clienti non ancora fidelizzato, a fronte di una retribuzione annua lorda fissa di 44-66mila euro (a cui può aggiungersi fino a un ulteriore 50% di variabile), si vede riconosciuti benefit come polizze integrative e coperture sanitarie. Un private banker con portafoglio di 60 milioni di euro vede salire la retribuzione fissa tra i 62mila e i 110mila euro e tra i benefit si vede riconoscere corsi di formazione. Per un private banker senior, con un portafoglio fino a 100 milioni di euro oppure oltre, la retribuzione fissa oscilla sui 96-240mila euro annui, mentre tra i benefit individuali può essere riconosciuto un alloggio e/o un’automobile. Team manager e area manager possono infine sommare ai benefit di cui sopra anche benefit aziendali (auto), stock option e benefit familiari, vedendo dunque estese al proprio nucleo familiare le polizze di previdenza integrativa o di assistenza sanitaria, mentre la retribuzione fissa resta solitamente su livelli non superiori a quelli dei migliori private banker senior.

Nella tabella sotto, tratta dall’edizione 2015 dell’indagine Magstat, tutti i dettagli

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