Radiazioni, Fineco e Consob inchiodano due promotori

RADIAZIONI E SOSPENSIONI – Tra le decisioni della Commissione assunte o rese pubbliche nel corso della settimana, per quanto riguarda l’Albo dei promotori finanziari la newsletter della Consob segnala la radiazione di Federico Viale (delibera 19264 del 23 luglio 2015), quella di Sara Morosinotto (delibera 19177 del 2 luglio 2015), la sospensione cautelare, per il periodo di un anno, di Ciro Chiaro (delibera 19235 del 15 luglio 2015) e le sospensioni sanzionatorie di Marco Ferretti per il periodo di quattro mesi (delibera 19218 del 9 luglio 2015) e di Davino Pozzebon per due mesi (delibera 19223 del 9 luglio 2015). I casi più di rilievo riguardano le due radiazioni. Per quanto concerne Viale, ex Fineco, dall’esame dei documenti e delle informazioni riferiti dall’intermediario alla Consob è emerso che un cliente avrebbe affidato al promotore, dal maggio del 2002, la somma complessiva di 770.639,21 euro per finalità di investimento.

OPERAZIONI ALTAMENTE SPECULATIVE – Dal maggio 2009 al febbraio 2010, il pf avrebbe perfezionato operazioni non autorizzate altamente speculative, che avrebbero generato significative perdite sul capitale investito. Per occultare le perdite, il promotore avrebbe prodotto e consegnato al cliente documenti non conformi al vero, e in particolare, il 17 marzo 2009, un rendiconto dal quale risulta un controvalore del portafoglio d’investimenti del cliente pari a 637.729,37 euro. In quell’occasione e nel corso di numerosi successivi incontri e conversazioni telefoniche, Viale avrebbe rassicurato il cliente sostenendo che la predetta somma di 637.729,37 euro sarebbe stata investita in operazioni non rischiose come l’acquisto di Btp. A conferma dell’investimento in Btp, avrebbe riportato nei rendiconti consegnati al cliente il riferimento a operazioni d’investimento risultate inesistenti, come la sottoscrizione in data 4 maggio 2009 di “BTP 4% 01/08/2037” per 350.000 euro e di “BTP 3,75% 01/08/2012” per 160.000 euro e, il 5 maggio 2009, di “DEXIA CREDIOP EUR TV” per 180.000 euro. Dal confronto tra la documentazione ufficiale trasmessa il 5 ottobre 2010 dall’intermediario e i rendiconti rilasciati al cliente da Viale sarebbe invece emersa una perdita di 86.332 euro. Nel corso di un incontro con il cliente, avvenuto presso l’ufficio di Chiavari il 14 giugno 2010, Viale avrebbe ammesso che le rendicontazioni consegnate per anni al cliente erano false, che il capitale effettivamente disponibile ammontava a 489.000 euro, in ragione degli investimenti eseguiti a insaputa del cliente, e che avrebbe provveduto a risarcirlo dei danni subiti.

OCCULTAMENTO DELLE PERDITE – Quanto invece a una famiglia seguita dal promotore, ebbene questa gli avrebbe affidato per finalità d’investimento, a partire dal 31 dicembre 2000, la somma complessiva di 5.320.000 euro. E Viale avrebbe, nel corso degli anni, raccolto la firma di un cliente ultranovantenne su modulistica in bianco e impiegato le somme detenute nel portafoglio dei clienti in operazioni d’investimento ad alto rischio. Al fine di occultare le perdite maturate in conseguenza delle operazioni speculative, avrebbe consegnato ai clienti rendicontazioni non rispondenti al vero, recanti, tra l’altro, l’indicazione di due mandati fiduciari risultati inesistenti e di una serie di operazioni di passaggio tra fondi mai eseguite. Allo stesso scopo di occultare le perdite maturate, avrebbe disposto la variazione di recapito della corrispondenza, con la conseguenza che tutta la documentazione contrattuale riguardante i dossier titoli intestati ai clienti veniva inviata presso la casella postale di una signora e, in seguito, presso un negozio sconosciuto ai clienti. Dal confronto tra la documentazione ufficiale trasmessa dall’intermediario e la documentazione rilasciata ai clienti dal pf, risulta che della somma originariamente investita, eccettuati 492.000 euro prelevati dai clienti in sei tranches negli anni 2004-2005, restano 739.000 euro.

RENDICONTAZIONE NON RISPONDENTI AL VERO – Altre signore avrebbero poi affidato per finalità di investimento a Viale, a partire dal 31 dicembre 2000, la somma complessiva di circa 150.000 euro. E anche in questo caso Viale avrebbe, negli anni, raccolto la firma delle clienti su modulistica in bianco e impiegato le somme detenute nel portafoglio in operazioni d’investimento ad alto rischio. Pure in questo caso, per occultare le perdite maturate in conseguenza delle predette operazioni speculative, Viale avrebbe consegnato alle clienti rendicontazioni non rispondenti al vero, recanti l’indicazione di acquisti in Btp mai eseguiti. In particolare, una signora, nel corso del 2011, avrebbe chiesto al pf di procedere al disinvestimento della sua posizione e, con lettera del 14 febbraio 2011, il promotore avrebbe precisato che il rimborso sarebbe stato effettuato entro 45-50 giorni. Successivamente, Viale, a fronte delle richieste della cliente, avrebbe ammesso che il capitale conferito si era progressivamente sgretolato in seguito alle operazioni compiute a insaputa della cliente e, a garanzia della restituzione delle somme perse, avrebbe consegnato alle clienti l’assegno bancario dell’importo di 127.000 euro, risultato, però, privo di copertura. Dal confronto tra la documentazione ufficiale trasmessa dall’intermediario con nota del 23 giugno 2011 e la documentazione rilasciata alle clienti di Viale risulta che della somma originariamente investita rimangono 27.000 euro.

INVESTIMENTI NON ESEGUITI O NON AUTORIZZATISara Morosinotto, anche lei ex Fineco, secondo quanto emerso dalle verifiche dell’intermediario, nel periodo 2009-2012 non ha dato esecuzione a operazioni di investimento sottoscritte da una cliente, in particolare in riferimento al modulo sottoscritto dalla cliente in data 7 ottobre 2009 e controfirmato dal promotore per l’acquisto di AXA wf euro inflations bonds per un importo pari a 30.000 euro, al modulo sottoscritto dalla cliente in data 9 febbraio 2011 e controfirmato dal promotore per l’acquisto di Fidelity High Yield eur per un importo pari a 35.000 euro, al modulo sottoscritto dalla cliente in data 9 febbraio 2011 e controfirmato dal promotore per l’acquisto di ABN AMRO zero coupon 2013 per un importo pari a 35.000 euro e al modulo sottoscritto dalla cliente in data 10 maggio 2011 e controfirmato dal promotore per l’acquisto di PCT 13/05/2012 2% per un importo pari a 50.000 euro. In compenso, ha effettuato tramite il canale online numerosi investimenti non autorizzati dalla cliente e, al fine di occultare la suddetta operatività posta in essere sui rapporti di pertinenza della signora, ha rappresentato alla cliente una situazione finanziaria non corrispondente a quella reale, consegnandole falsi rendiconti.

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