VICENDA AVVIATA NEL 2012 – Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco (nella foto) sarebbe indagato, insieme ad altre persone, dalla Procura di Spoleto in un’inchiesta, per corruzione e truffa, sul commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps) e la successiva vendita a Banca Desio, avvenuta lo scorso anno. Il commissariamento è stato poi annullato dal Consiglio di Stato. Lo scrive Il Fatto Quotidiano, secondo cui l’inchiesta della magistratura umbra, diretta dal pm Gennaro Iannarone, coinvolge, quali indagati, i commissari nominati da Bankitalia (Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile), i componenti del comitato di Sorveglianza (Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio) e l’attuale presidente di Bps, Stefano Lado, che è vicepresidente di Banco Desio. Il commissariamento di Bps e della cooperativa Spoleto Crediti e Servizi (21 mila soci), che controllava l’istituto al 51%, fu deciso da Bankitalia dopo un’ispezione avviata nel 2012.
ANSA INSISTE: ISCRIZIONE DI VISCO C’E’ - L’iscrizione nel registro degli indagati di Ignazio Visco sarebbe confermata da atti della procura di Spoleto la cui copia è in possesso dell’Ansa. Da un certificato di “comunicazione d’iscrizione a registro” di una parte offesa emerge che Visco è indagato dal 28 gennaio 2015 per concorso in corruzione, abuso d’ufficio e truffa, e “infedeltà a seguito dazione o promessa di utilità”.