Colafrancesco: “I pf resteranno al centro”

FATTORE UMANO – E’ ancora presto per ipotizzare l’impatto sul mercato della nuova figura dei consulenti indipendenti. E’ questa la visione di Matteo Colafrancesco, presidente di Fideuram e di Assoreti, che in un’intervista a La Repubblica fa il punto sulle novità del settore. Colafrancesco non si è mostrato preoccupato dall’ipotesi che queste nuove figure professionali possano erodere quote di mercato ai promotori finanziari: per il numero uno di Assoreti “il fulcro della professione del consulente resta il fattore umano, e il futuro delle banche è nello sviluppo della relazione di esperienza di livello elevato e a valore aggiunto. Le banche reti su questo hanno un evidente vantaggio competitivo“.

RIFORMA RAGGIUNGE OBIETTIVI IMPORTANTI – A proposito della riforma Marino, che riorganizza l’albo dei promotori, Colafrancesco ha aggiunto: “La riforma del presidente Marino, cui va il nostro riconoscimento, raggiunge obiettivi importanti, riconoscendo proprio la professionalità dei promotori finanziari, con il richiamo all’abilitazione e al fatto che questi svolgono un servizio di consulenza personalizzata alla clientela attraverso il brand, il know-how e la piattaforma di servizi all’intermediario di appartenenza. Inoltre – ha precisato il presidente di Assoreti – consente ai consulenti indipendenti persone fisiche e alle società di consulenza finanziaria l’accesso a un mercato sino ad oggi loro precluso, a causa della mancanza di un organismo che vigilasse su di loro”. 

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