Consulenti, no di Ascosim al cambio di definizione

ASCOSIM SI OPPONE – No di Ascosim al cambio di definizione per i consulenti finanziari, previsto da un emendamento al progetto di legge sulla consulenza approvato dalla Commissione Finanze della Camera lo scorso 19 novembre. L’emendamento prevede che la definizione “consulenti finanziari indipendenti” “venga sostituita da “consulenti finanziari in regime di esenzione”.

LE RAGIONI DEL NO – L’associazione delle società di consulenza finanziaria non condivide la proposta di modifica per una serie di ragioni: innanzitutto, spiega una nota, perché la definizione di “consulenti finanziari in regime di esenzione” risulta contraria ai principi di trasparenza nei riguardi dei risparmiatori, i quali difficilmente potrebbero comprendere il significato distintivo della qualificazione professionale del consulente finanziario “in regime di esenzione”. Inoltre, prosegue la nota di Ascosim, la dicitura risulta lesiva nei confronti della categoria dei consulenti finanziari e degli esponenti delle società di consulenza finanziaria che, secondo le norme vigenti, devono essere in possesso di specifici requisiti di indipendenza ai fini dell’accesso all’Albo dei consulenti finanziari.

CHIESTO IL RIPRISTINO – In più, secondo Ascosim, alla luce del prossimo recepimento della direttiva comunitaria Mifid2, che pone una particolare enfasi sulla consulenza finanziaria indipendente ai fini di una maggiore protezione degli investitori, la decisione di cambiare nome comporterebbe l’eliminazione di una caratteristica qualificante dell’attività svolta dai consulenti finanziari e dalle società di consulenza finanziaria in conformità con quanto prescritto dalla direttiva comunitaria. Per questi motivi, Ascosim chiede il ripristino della qualifica di “consulenti finanziari indipendenti”, così come era previsto nel testo approvato dal Senato il 14 ottobre scorso.

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