Giuliani, le scommesse da fare (e quelle da evitare) nel 2016

MERCATI E BORSE SU CUI PUNTARE – Le previsioni di Pietro Giuliani (nella foto) per il 2016. Il presidente e a.d. del gruppo Azimut offre il suo punto di vista sul nuovo anno oggi in una intervista sul Corriere Economia e lo fa senza peli sulla lingua com’è sua abitudine, accennando solo un filo di ottimismo. “Credo sia eccessiva la paura di una nuova recessione. Anche se poco, le economie sviluppate cominciano a crescere, i Paesi emergenti hanno svalutato molto. Non ha senso aspettarsi grandi variazioni del rapporto di cambio tra euro e dollaro. Ci sono però due grandi domande di fondo: ce la farà l’inflazione a riaccendersi? I prezzi delle materia prime, a cominciare dal petrolio, si stabilizzeranno?”. Gli interrogativi, però, bisogna scioglierli e tradurli in scelte di investimento per i clienti. E secondo Giuliani, “quando la più importante banca centrale del mondo (la Federal Reserve. N.d.r.) si muove al rialzo ci sono alcune categorie di investimenti che possono offrire più rischi che opportunità. Per esempio i bond governativi. Sul fronte del reddito fisso, che diventa un campo complicato da frequentare, meglio guardare allora ai corporate bond europei e all’alto rendimento americano”. E le Borse? “Meglio le azioni dei bond. In particolare ci piacciono Europa, Giappone ed Emergenti”. 


BOND SUBORDINATI? SERVE VOLONTÀ DI FARE CONTROLLI SOSTANZIALI – Il patron di Azimut dice la sua sulla vicenda dei bond subordinati. “Abbiamo le regole e i regolatori. Adesso serve la volontà di fare controlli sostanziali, abbandonando l’eccesso di verifiche formali che non servono a prevenire queste situazioni”.
 
I NOSTRI PIANI – Giuliani ha risposto a domande anche sui piani di Azimut, per esempio all’estero. “In Australia abbiamo comprato sette reti che valgono 1,8 miliardi di dollari locali. Siamo in attesa dell’autorizzazione per aprire una sgr, una fabbrica di fondi in loco. E così pure in Messico. Ora siamo presenti in 14 diversi Paesi”. E ancora: “Stiamo riorganizzando le nostre attività nel campo del venture capital e della consulenza alle aziende. Ed è in partenza un fondo pre ipo, che investe in aziende sulla via della quotazione. Il 2016 potrebbe essere l’anno di svolta per tutte queste attività”.
 
INDUSTRIA DEI FONDI: TROPPE OBBLIGAZIONI, LA RACCOLTA NE SOFFRIRA’ –  Infine, una opinione sull’anno che verrà per l’industria dei fondi. “Non mi sento di fare scommesse troppo ottimistiche. I portafogli dei fondi comuni sono in larga parte investiti in obbligazioni: le performance del prossimo anno potrebbero essere non eccellenti. E questo può avere degli effetti negativi anche sulla raccolta”, ha concluso Giuliani. 

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