Chi ha vinto e chi ha perso nella partita per l’Albo unico

I NOSTRI GIUDIZI SUI PROTAGONISTI – L’Albo unico dei consulenti finanziari da ieri è legge (qui la news), al termine di un iter legislativo lunghissimo e caratterizzato da un dialogo costante tra intermediari, authority e forze politiche. Il risultato finale del riordino normativo del sistema del consulenza finanziaria in Italia, contenuto nella Legge di Stabilità 2016 approvata ieri dal Senato, non soddisfa tutti i protagonisti allo stesso modo. Ci sono vincitori e sconfitti tra gli esponenti più impegnati nella grande partita per la realizzazione della Casa della Consulenza. A cui Bluerating.com dà un voto e un giudizio.

MAURIZIO BUFI 8.
Il presidente dell’Anasf Maurizio Bufi (nella foto a destra) è il vero vincitore della grande partita sull’Albo unico dei consulenti finanziari ed è una vittoria su tutta la linea. Tre obiettivi iniziali e tutti e tre centrati al termine dell’iter legislativo concluso ieri al Senato: cambio di denominazione dei promotori in consulenti finanziari, rimozione dell’inaccettabile (per i pf) aggettivo “indipendente” per qualificare la sezione che ospiterà i consulenti fee only a favore del più neutro “consulenti autonomi” (definizione emersa e proposta per la prima volta in ambito Anasf, dall’ex presidente Elio Conti Nibali come si può leggere qui) e, infine, la vigilanza sull’Albo che passa dalla Consob al nuovo Organismo. Vittorie ottenute con una efficace strategia di comunicazione, una felice azione di lobbyng, facendo valere il peso politico di una categoria di professionisti sempre più centrale nelle scelte dei risparmiatori italiani. Per Bufi si conclude nel modo migliore un anno già ricco di soddisfazioni che era culminato nella sua riconferma, sancita dal X Congresso di Perugia, per i prossimi quattro anni al timone della associazione di categoria degli ormai ex pf.

MARCO TOFANELLI 7. Ha diversi motivi per essere soddisfatto anche Marco Tofanelli (nella foto a sinistra), segretario generale di Assoreti (l’associazione di categoria delle reti di distribuzione finanziaria presieduta da Matteo Colafrancesco) oltre che vicepresidente di Apf, dalla riorganizzazione normativa sulla consulenza finanziaria.  Assoreti vede molto ben valorizzata la propria azione di influencer ottenendo due obiettivi condivisi con le altre associazioni del perimetro Apf (Abi e Anasf): l’affermazione, con la nuova denominazione, del ruolo consulenziale dei professionisti in organico alle proprie associate (attese ora, complice la Mifid 2, a un ulteriore salto di qualità nel servizio erogato ai propri clienti); e la Vigilanza per il nuovo Organismo che rappresenta un salto di qualità auspicato da tutto il comparto. Più sfumata la posizione di Assoreti nella diatriba relativa alla denominazione dei consulenti fee only, che rappresenta invece un successo politico di Anasf.

CARLA RABITTI BEDOGNI 6 POLITICO. La positiva esperienza di Carla Rabitti Bedogni (nella foto a destra) alla presidenza di Apf, l’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari, avrà con ogni probabilità una naturale prosecuzione nella guida del nuovo Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari. Curriculum, gradimento delle associazioni di categoria, relazioni eccellenti con le authority e il mondo politico, fanno propendere per la scelta dell’ex Commissario Consob. Per queste ragioni non si sentiva la necessità di una norma che prevedesse la riconferma automatica dei vertici Apf, dal presidente in giù. Norma, che non a caso è stata eliminata nel corso del lungo iter legislativo per la realizzazione della Casa della Consulenza (leggi qui ).

MASSIMO SCOLARI 6.  Il presidente di Ascosim (l’associazione che raggruppa le società di consulenza finanziaria) Massimo Scolari (nella foto a sinistra) incassa una sufficienza. Defilato nel grande dibattito sull’Albo e nella querelle tra promotori e fee only sul cambio di denominazione, Scolari è stato un abile tessitore nelle relazioni istituzionali e con le authority. Un lavoro di semina che il presidente di Ascosim potrebbe mettere a frutto entrando nel comitato direttivo del futuro Organismo, in rappresentanza delle società di consulenza che saranno ospitate nella terza sezione dell’Albo unico dei consulenti finanziari. 

CESARE ARMELLINI 5. Il presidente di Nafop Cesare Armellini (nella foto a destra) è il grande sconfitto nella partita sull’Albo unico. Sul voto negativo pesa la perdita della  parola “indipendente” nella norma approvata, che i consulenti fee only hanno vissuto come un vero e proprio esproprio, sostituito nel lungo iter legislativo in un primo tempo dal burocratico “in regime di esenzione” e poi dal neutro aggettivo “autonomo”. E’ sembrata tardiva la reazione dell’associazione di categoria dei consulenti fee only per una scelta che era nell’aria e che andava prevenuta per tempo con una azione costante di lobbyng diretta alle forze politiche. Naturalmente, a parziale giustificazione di Armellini e Nafop, c’è il diverso e superiore peso politico della categoria concorrente dei promotori finanziari che vanta 55mila iscritti all’Albo contro le poche centinaia di cui viene accreditato il movimento degli ex consulenti finanziari indipendenti, e ciò sicuramente può avere influito nella realizzazione del testo legislativo finale. Per Armellini, però, c’è la possibilità del riscatto se riuscirà a entrare nella sala di comando del futuro Organismo, in rappresentanza del mondo dei consulenti finanziari autonomi. 

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