Cambio lire in euro, il tempo stringe per l’istanza a Bankitalia

Domanda. Torno a scrivervi sul tema delle vecchie lire da cambiare in euro. Nella precedente risposta suggerivate di attendere istruzioni della Banca d’Italia, che non mi pare siano giunte. Devo prendere l’iniziativa e come?
G.M, Roma

Risposta. Sì, reputiamo che sia giunto il momento di prendere l’iniziativa e anche in fretta. Lo scorso 13 novembre in Sportello Advisory avevamo parlato delle istruzioni che la Banca d’Italia, in un comunicato emanato il giorno successivo la Sentenza 216/2015 della Corte Costituzionale, aveva prospettato. A oggi, come il lettore giustamente ha scritto, tutto tace su quel fronte e quindi è molto meglio attivarsi e presentare l’istanza entro il prossimo 28 gennaio. Questa data rappresenta il “recupero” degli 84 giorni rispetto alla data del 28 febbraio 2012 che il Governo Monti aveva sottratto agli aventi diritto con l’articolo 26 del Decreto Legge n.121 convertito con modificazioni, dalla Legge n. 214/2011 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 dicembre, che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo. Dopo il 28 gennaio sarà più complesso ottenere il rimborso, impresa che non sarà facile – va detto – anche per coloro che riusciranno a inoltrare l’istanza entro questa data. Il silenzio prolungato della nostra banca centrale lascia molto poco ben sperare, e non si può escludere che si inneschi nuova vertenza giudiziaria tra pubblica amministrazione e cittadini. Una ipotesi non auspicabile per alcuna delle parti in causa. L’associazione dei consumatori Aduc ha messo a disposizione sul proprio sito un modulo editabile di richiesta di conversione delle lire in euro. Tale modulo va spedito a qualsiasi filiale della Banca d’Italia, meglio quella di competenza geografica i cui riferimenti sono nella colonna di destra della pagina https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/organizzazione/filiali/. Il modulo può essere spedito a mezzo raccomandata A.R. E’ anche possibile utilizzare la posta elettronica certificata. In tal caso, il modulo, se allegato e non copiato, deve essere sottoscritto con firma digitale. Ricordiamo infine che è possibile chiedere il cambio per le sole monete e banconote ancora in vigore al momento dell’introduzione dell’euro. Non occorre allegare copia dei valori, anzi è bene non farlo perché ciò è considerato falsificazione ai sensi dell’articolo 453 del Codice Penale, con pena prevista la reclusione da tre a dodici anni oltre ad una multa.

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