Azimut: utile netto record, super cedola all’8%

UTILI RECORD – Con un utile netto a 247 milioni di euro, in aumento rispetto ai 92 milioni del 2014, Azimut ha archiviato il 2015 con i migliori risultati degli oltre 25 di storia della società. Il consiglio di amministrazione – fa sapere la stessa società con una nota – ha quindi approvato oggi il progetto di bilancio che, nel dettaglio, vede i ricavi consolidati nel 2015 pari a 707,6 milioni (rispetto ai 552,3 milioni nel 2014) e un utile consolidato ante imposte di 278 milioni (rispetto ai184,8 milioni nel 2014). Il patrimonio totale a fine 2015 si attesta a 36,7 miliardi di euro comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato (31,2 miliardi le masse gestite internamente).

POSIZIONE FINANZIARIA E RECLUTAMENTO
– La posizione finanziaria netta consolidata a fine dicembre risultava positiva per 336,3 milioni (e include l’impatto dei costi straordinari prevalentemente dovuti all’accordo con l’agenzia delle entrate), in aumento rispetto ai 312,4 milioni del 31 dicembre 2014 e in linea rispetto ai 339,6 milioni del 30 giugno 2015. Nel 2015 sono stati pagati dividendi ordinari per circa 103 milioni e in data 30 giugno 2015 si è proceduto al rimborso delle rate del Senior Loan per un importo complessivo pari a 10 milioni di euro. Positiva anche l’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker: nel 2015 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 153 nuovi ingressi, portando il totale delle reti del Gruppo Azimut a fine dicembre a 1.576 unità.

DIVIDENDO OLTRE LE ATTESE – Buone notizie anche per quanto riguarda il dividendo, sul quale il cda ha proposto all’Assemblea dei soci (convocata per il 28 aprile 2016) la distribuzione di un dividendo totale di circa 200 milioni (equivalente ad un payout del 80%) pari ad 1,5 euro per azione ordinaria al lordo delle ritenute di legge, in sensibile aumento rispetto ai 0,78 per azione del 2014. Di questi lo 0,5 euro per azione verrà corrisposto con pagamento a partire dal 25 maggio 2016, data stacco cedola 23 maggio 2016 e record date 24 maggio 2016, mentre il restante 1 euro per azione verrà corrisposto entro 30 giorni dalla cancellazione del Gruppo Azimut dall’albo di Sim subordinatamente all’avvenuta cancellazione da parte di Banca d’Italia del Gruppo Azimut dall’albo di Sim.

TRASFERIMENTO -  Anche al fine di poter soddisfare l’aspettativa degli azionisti in tema di distribuzione di dividendi e più in generale sulla liberazione del patrimonio, il cda ha inoltre deliberato di sentire l’assemblea degli azionisti in merito all’opportunità di un eventuale trasferimento della sede legale in un paese appartenente alla Ue, e in particolare Regno Unito, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Austria, Germania, Malta. Oppure al di fuori della Ue e in particolare in Svizzera. Si anticipa, in proposito, che – qualora successivamente si addivenisse alla relativa deliberazione assembleare – dovrà essere proposta l’introduzione di un limite massimo al numero di azioni per le quali, complessivamente, i soci potranno esercitare il diritto di recesso, al fine di salvaguardare, e mantenere in conformità ai requisiti regolamentari, il patrimonio di vigilanza della società e del gruppo. Il cda ha infine deliberato di proporre all’assemblea dei soci la modifica dello statuto sociale per regolare le delibere assembleari in merito alle politiche di remunerazione.

“RENDIMENTO ANNUO ALL’8%” – “Siamo davvero orgogliosi dei risultati conseguiti nel 2015”, ha commentato Pietro Giuliani, presidente e ceo del gruppo, “il migliore anno della storia del gruppo con i principali valori economico-finanziari e di raccolta che hanno superato i limiti stabiliti nel passato. Questo ci ha permesso di deliberare circa 200 milioni di euro di dividendi ai nostri azionisti, pari ad un rendimento annuo del 8%. Un successo dovuto soprattutto alla nostra indipendenza e al nostro modello che, integrando gestione e distribuzione, è riuscito nonostante uno scenario mondiale complesso e volatile a rispondere con efficacia alla ricerca di rendimento della clientela e ad attrarre oltre 150 professionisti di talento. Nel corso del 2015 abbiamo inoltre rafforzato la nostra posizione internazionale e gettato le basi per importanti progetti a sostegno delle imprese italiane, come il fondo di private debt Antares AZ 1 e il fondo chiuso IPO Club, che rafforzano le iniziativa della piattaforma Libera Impresa”.

OBIETTIVI E RECLUTAMENTO – Per quanto riguarda gli obiettivi di raccolta per quest’anno, lo stesso Giuliani, durante la conference call a commento dei risultati di bilancio, si è sentito di confermare il target a 2,5 miliardi di euro. “Dopo i primi due mesi, il target che ci siamo fissati potrebbe anche essere presto superato. Ma il contesto di incertezza che ancora domina i mercati ci impone maggiore cautela”. Un accenno anche all’attività di reclutamento: “Stiamo cercando di sfruttare i grandi esodi che sta vivendo il settore bancario per cercare di intercettare persone valide e futuri consulenti finanziari”. Infine, il bail-in: “Non c’è una situazione di panico. È un momento di sfiducia verso le banche che potrebbe avere dei risvolti positivi per noi. Ma per ora non stiamo assistendo a un trasferimento massiccio dei risparmi verso la nostra rete”.

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