Pf Awards 2016, è di Fideuram ISPB la medaglia d’argento nella Costruzione del portafoglio

Per lo spazio dedicato ai PF Awards 2016 in collaborazione con PF-Professione Finanza, il focus odierno è su Marco Zanatta di Fideuram ISPB (nella foto), medaglia d’argento nella categoria Costruzione del portafoglio.

UN VALORE AGGIUNTO – “Sono un consulente finanziario dal 2007, anno in cui ho superato l’esame Consob. La mia attività iniziò con Banca Mediolanum dove rimasi fino all’autunno del 2012, quando decisi di iniziare la collaborazione con SanPaolo Invest (rete del gruppo Fideuram ISPB, ndr). La scelta del mondo finanziario nacque un po’ per destino: infatti il liceo che ho frequentato offriva corsi legati alle materie economiche. Dopo un breve periodo di attività nell’agenzia immobiliare di famiglia, mi venne offerta l’opportunità di entrare in questo magico e folle mondo”, racconta Zanatta, vincitore in questa edizione anche della medaglia d’oro nella categoria Analisi di mercato. “L’anno che mi vide muovere i primi passi in questo settore non viene sicuramente ricordato come uno degli anni migliori per la finanza, da qui il fatto di definirmi un ‘figlio della crisi’. Ad oggi posso vantarmi, nonostante la tutto sommato breve carriera, di aver superato con successo due crisi (mutui subprime e debiti sovrani), che probabilmente insieme alla crisi della bolla Internet, rientreranno nei libri di storia. Le più grandi soddisfazioni nel mio lavoro nascono dall’evidenza di essere veramente utile ai miei clienti, dal desiderio di migliorarmi costantemente in un mercato sempre più complesso e di voler trasferire consapevolezza a coloro che scelgono di fidarsi di me. Gli aspetti a cui dedico maggiore attenzione sono la relazione, componente necessaria di un rapporto consulenziale di qualità, e una corretta pianificazione degli obiettivi, concentrandomi particolarmente su gli aspetti di passaggio generazionale e tutela del patrimonio. Identificare un difetto non è semplice, d’altronde Fedro raccontava che ‘Giove mise sulle spalle degli uomini due ceste, una davanti con i difetti degli altri e una sulle spalle con i difetti propri. Ecco perché gli uomini riescono a vedere sempre i difetti altrui ma mai i propri’. In virtù di ciò posso dire che i miei colleghi ritengono che sia talvolta troppo pignolo e legato agli aspetti tecnici della nostra attività. Come pregio ritengo di essere una persona che si tiene molto aggiornata e, con tutte le proprie difficoltà, si impegna costantemente a migliorare le proprie capacità relazionali”.

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