Bufi (Anasf): “Efpa Italia? La maggioranza resterà a noi”

APERTI MA NON TROPPO – Efpa è la casa della qualificazione e ha al suo interno non solo ex pf ma diverse figure professionali quali fee only, bancari e figure ibride. «Ci potrebbero essere quindi le basi per costituire una partnership con altri soggetti che abbiano gli stessi obiettivi, come il canale bancario e gli autonomi». Lo ha confermato Maurizio Bufi, presidente Anasf (nella foto) in relazione all’apertura dell’azionariato da parte dell’associazione (che oggi controlla al 100% l’Efpa, fondazione che certifica la formazione finanziaria di qualità) ad altri soggetti, incontrato in occasione del meeting annuale Efpa ai Giardini Naxos il 5 e 6 maggio, dedicato a wealth planning, gestione della ricchezza e personal branding, e che ha visto circa 900 partecipanti. “Quanto a noi, ci consideriamo pronti a accettare proposte di ingresso a patto, però, di valutare per bene le condizioni di chi si farà avanti. Intendiamo comunque mantenere la partecipazione di maggioranza dato che abbiamo costituito Efpa già nel 2002 anticipando un trend. Basti guardare al fatto che le linee guida di Esma in materia di competenze e di certificazione sono molto simili alle nostre”.

L’APPLICAZIONE DELLA MIFID2 IN ITALIA – La direttiva europea in materia di trasparenza, considerata tra quelle di maggiore impatto nei confronti degli intermediari finanziari (banche, sgr, sim) è stata prorogata al 2018. “Questi mesi saranno importanti perché il regolatore nazionale deve adattare le normative europee. Poi, una volta definite le due macro linee del servizio di prestazione di consulenza, una su base indipendente e una su base non indipendente, sarà molto importante che tutto il mondo degli ex pf si metta a presidiare e valorizzare la prestazione del servizio su base non indipendente, anche e soprattutto per salvaguardare gli economics dei colleghi. Per il mondo retail è prioritario”.

OBIETTIVO ENASARCO –
“Siamo impegnati sul fronte della rappresentanza che ha consentito di eleggere due nostri rappresentanti negli organi sociali di Enasarco”, spiega Bufi. A metà giugno si nominerà il cda. “Cercheremo di dare il nostro contributo per gestire al meglio l’obiettivo che abbiamo: salvaguardare la categoria degli ex pf” dentro l’ente di previdenza e assistenza degli agenti di commercio (a cui sono iscritti anche i consulenti finanziari). L’Anasf, infatti, è riuscita a far entrare due dei propri rappresentanti nell’assemblea dei delegati. Infine, Bufi ha sottolineato come la materia del passaggio generazionale sia una questione non abbastanza sentita né affrontata. “Per farlo, la questione della persona giuridica, ovvero la possibilità per gli ex pf di svolgere l’attività in forma associata, si fa sempre più rilevante. Bisogna uscire dall’approccio ideologico. Tutto il mondo ha accolto le persone giuridiche. Non vedo perché l’Italia dovrebbe rimanerne fuori”.

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