Banca Generali, le strategie digitali della gestione Mossa

HUB DIGITALE – “Un profondo ridisegno tecnologico che impatta sui prodotti, sul modello di servizio e sulla operatività quotidiana della rete”. Così Gian Maria Mossa, direttore generale di Banca Generali, descrive in un’intervista al Corriere Economia le linee-guida che segneranno le strategie della sua società. Il modello è sempre quello dell’hub, in cui al centro c’è il consulente finanziario, “circondato da una serie di servizi pienamente accessibili al cliente”. In quest’ambito, diventano importanti due aspetti. Il primo riguarda la tecnologia e la digitalizzazione dei servizi. Banca Generali ha infatti un team di 14 persone che sta lavorando su una piattaforma proprietaria, che si avvia a essere sempre più integrata, includendo sia gli asset finanziari che le proprietà immobiliari del cliente, con particolare riguardo ai temi del passaggio del patrimonio tra una generazione e l’altra della famiglia.

SERVIZI FLESSIBILI – Il secondo aspetto riguarda la flessibilità dei servizi, visto che Banca Generali che continua a puntare su un modello di architettura aperta, con fondi e prodotti delle più importanti case di gestione internazionali. In questo contesto, viene lasciata anche ampia libertà al cliente, il quale può scegliere quanta parte del patrimonio dare in gestione ai professionisti della banca e quanto invece gestire in proprio. Infine, nella sua intervista al Corriere Economia, Mossa non ha risparmiato qualche stoccata al sistema di distribuzione dei prodotti, che ha puntato molto negli ultimi mesi sui fondi a cedola. Per il dg di Banca Generali, si tratta di strumenti finanziari che danno l’illusione di un dividendo da accompagnare alla garanzia del capitale. Pieni di difetti sono anche i fondi a target che, secondo Mossa, rischiano di aumentare la fragilità dei portafogli, esponendoli a logiche di breve periodo.

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