Mps tratta sul prezzo delle sofferenze

Circa il 27-28% del loro valore. E’ il prezzo a cui il Monte dei Paschi di Siena (Mps), con l’aiuto dell’advisor JpMorgan, sta cercando di vendere i propri npl (non performing loan), cioè i crediti sofferenti. Come sa bene chi ha seguito le cronache finanziarie delle ultime settimane, la Banca Centrale Europea (Bce) ha ordinato a Mps di vendere almeno 10 miliardi di euro di npl, circa 5 miliardi in più di quanto previsto dall’istituto toscano. Oggi i crediti sofferenti sono contabilizzati nei bilanci di Mps (e di molte altre banche) al 38-39% del loro valore mentre sul mercato gli stessi npl vengono ceduti mediamente al 20% circa. Con la loro vendita, dunque, Mps rischia di subire forti perdite. Per questo, l’istituto toscano cerca di massimizzare il più possibile il prezzo dei crediti sofferenti in vendita, che verranno ceduti a un nuovo fondo salva-banche, strutturato sul modello del già costituito Atlante.

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