L’anima sportiva dei consulenti finanziari

Consulenti finanziari non si nasce, si diventa. Campioni nel calcio, basket, nel ciclismo, nella pallavolo: sono tanti gli atleti che a fine carriera si reinventano nel mondo del lavoro e intraprendono una nuova vita professionale nella consulenza finanziaria. È il caso di molti volti noti in Italia, come Mauro Tassotti, ex giocatore del Milan e vicecampione del mondo con l’Italia di Arrigo Sacchi nel 1994, iscrittosi all’Albo degli ex promotori finanziari dal 1992 al 1997, quando lavorava per Banca Mediolanum. Se per lui è stata una breve parentesi, per altri la consulenza finanziaria rappresenta un lavoro continuativo. Come Simone Braglia, ex portiere del Genoa, iscritto all’Albo dal 2001 e ancora tra le fila di Banca Widiba. Anche in Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking militano numerosi ex atleti, come Piergiorgio Negrisolo, che ha militato come centrocampista in Sampdoria, Roma, Verona e Pescara per 12 anni nel nostro campionato, ed è consulente finanziario dal 1992. Nella rete guidata di Matteo Colafrancesco c’è anche Lorenzo Righi, che ha giocato in serie A nell’Inter e nel Varese negli anni ‘70. Ma l’elenco non finisce qui: c’è anche Silvestro Baldacci, ex giocatore del Perugia e ora consulente finanziario a Finanza & Futuro, dopo un passato in Axa sim. Corposa anche la schiera di arbitri che è approdato a questa professione. Paolo Casarin, per esempio, uno dei più noti fischietti del calcio italiano con 500 direzioni tra campionati e gare internazionali in 20 anni di attività, ha avuto un passato in Fideuram, così come Pierluigi Collina, cinque volte miglior arbitro al mondo, che ai tempi aveva un portafoglio intorno ai 10 milioni di euro, e Roberto Rosetti, arbitro ai mondiali 2010. Non solo ex calciatori ed ex arbitri: alle reti di consulenza finanziaria approdano anche ciclisti, pallanuotisti, rugbisti e addirittura hockeisti.

A Fideuram lavora Roberto Conti, uno dei gregari di Marco Pantani; a Consultinvest Francesco Cantamessi, ex cestista, due volte campione d’Italia nel 1979 e nel 1980 e vicecampione europeo nel 1981 con la Virtus Sinudyne Bologna. L’ex rugbista Massimiliano Dolcetto, invece, lavora per Azimut. Dalla pallanuoto arriva invece Gianni de Magistris, vincitore per 17 volte consecutive la classifica marcatori nella massima serie, realizzando 1.923 reti in Serie A, e che ha disputato come capitano cinque Olimpiadi, quattro campionati del mondo (medaglia d’oro a Berlino 1978) e quattro campionati europei, e ora private banker a Fideuram. Ad Allianz Bank Financial Advisors lavora invece Massimo Collina, che ha un passato da hockeista di serie A. Una rete con lo sport nel proprio Dna è certamente Banca Generali. Dai testimonial, Del Piero, Federica Brignone (sci), fino ai portabandiera dell’evento sociale “Banca Generali Un Campione per amico” (Adriano Panatta, Andrea Lucchetta, Jury Chechi, Ciccio Graziani), le occasioni per confrontarsi sui valori e le motivazioni che l’esperienza di un’attività sportiva ad alti livelli sa portare nel mondo professionale non mancano. La sensibilità allo sport si respira a diversi livelli ed è anche uno dei motivi per cui diversi ex campioni in determinate discipline hanno accettato di reinventare la propria vita al fianco della banca del Leone.

Un caso tra i più recenti, proprio “scoperto” da BLUERATING, è quello di Matteo Daolio, trentasettenne milanese che ancora gioca a pallavolo ad alti livelli in serie B dopo essere stato per anni protagonista, schiacciatore e spesso capitano, in squadre di A2. Laurea alla Bocconi, grande spirito di squadra, ma soprattutto orientamento alla pianificazione patrimoniale, hanno fatto sì che dopo un’esperienza in Fineco s’è avvicinato a Banca Generali nella squadra di consulenti dell’area della Lombardia e Liguria per il posizionamento private della società con servizi allargati a 360° per la clientela. “Crescere nello sport con attività professionistica è un’esperienza straordinaria che insegna ad amare il lavoro in team e l’orientamento al risultato, allena la determinazione e la dedizione riuscendo così a focalizzare le prospettive”, afferma Daolio. Sempre nella pallavolo si segnala anche l’esperienza di Dennis Zangaro, district manager con ufficio a Bassano del Grappa, che è stato direttore sportivo in serie A2 della squadra della città per 3 stagioni, e vice allenatore, oltre ad aver ricoperto altri ruoli per diversi anni, sempre nel campo del volley. Il ruolo manageriale nella struttura si porta dietro il background da coach con tutte le tematiche relazionali e le abilità gestionali che comporta star dietro ad un team. Infine, tra i diversi esempi di ex campioni presenti nella rosa dei consulenti della banca guidata da Gian Maria Mossa, salta agli occhi Moreno Sfiligoi, anche per la stazza da ex giocatore di basket. Classe ‘62, di Gorizia, Sfiligoi è stato un cestista affermato fin da juniores quando nell’80 si trovo ad arrivare secondo ai campionati juniores solamente dietro al grande Antonello Riva.

Dal 1978 al 1986 disputa 9 campionati di seria A con la maglia di Gorizia in seguito gioca a Mestre a Verona a Bologna, sponda Fortitudo e a Rimini al fianco di Carlton Myers. Nel 1991 ritorna a Gorizia e nel 1994 la riporta in serie A, dove disputa gli ultimi due campionati prima di smettere a 34 anni nel 1996, per poi avvicinarsi da lì a qualche anno alla carriera da consulente tenendo sempre stretti i legami con ex campioni e determinate categorie nell’ambiente. Infine non mancano figure dal mondo del calcio come Gianni Lecci, consulente che ha giocato nell’Empoli negli anni ‘80 in C2; oppure Carlo Volpi, ex mediano e attaccante che ha collezionato 115 presenze in Serie A e 6 reti con le maglie del Mantova, Brescia e della Juve nella stagione ‘67-’68, e una lunga carriera poi anche in serie B. E ancora: Silvano Dal Seno, cestista dal 75 al 99, oltre 600 presenze in serie A, giocato anche in Nazionale e vinto la Coppa Korac con la Clear Cantù; Maurizio Orlandi, calciatore dal 71 al 91, 102 presenze in serie A (Cesena, Sampdoria, Lecce, Ancona), prese parte alla storica promozione del Cesena in serie A (campionato 72/73) e alla prima conquista della prima serie del Lecce (campionato 84/85). Insomma anche nel mondo del risparmio gestito non mancano storie esemplari di mobilità occupazionale.

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