Morgan Stanley, i robo-advisor sono la principale minaccia

LA MINACCIA DEI ROBO – La consulenza finanziaria automatizzata non è un moda passeggera e il settore del risparmio gestito ha bisogno di apportare alcune modifiche se vuole affrontare la minaccia dei cosiddetti robo-advisor. Lo riporta Bloomberg citando un report di Michael Cyprys, analista azionario di Morgan Stanley, tra i più grandi gestori patrimoniali a Wall Street con più di 2 miliardi di dollari di asset in gestione. L’adattamento al nuovo ambiente tecnologico è un fattore critico per la sopravvivenza.

COMPETENZE DIGITALI – “La crescente minaccia dei robo-advisor necessita un cambiamento del ruolo del consuelente digitale: una maggiore attenzione alla pianificazione finanziaria, abbracciando strumenti digitali per diventare più efficiente”, dice il report. “Le competenze digitali stanno diventando sempre più importanti visto che la generazione dei Millennials sono più digitali rispetto alle generazioni precedenti. E i nuovi player innovativi come i robo-advisor potrebbe prendere quota”.

IL CONTRATTACCO – Ovviamente, i robo-advisor non sono l’unica minaccia per l’industria dell’asset management. Tra le aree più critiche citate da Morgan Stanley ci sono i bassi tassi uniti alla bassa crescita economia, la crescita degli afflussi verso la gestione passiva (in strumenti come gli etf), norme regolamentari più stringenti e il passaggio generazionale della ricchezza. A onor del vero le principali banche si stanno già attrezzando per affrontare la sfida tecnologica, grazie a partnership e acquisizioni di startup e robo-advisor. Morgan Stanley non ha ancora fatto né acquisizioni, né partnership, ma ha iniziato a sviluppare internamente alcun servizi tecnologici. Lo stesso ceo James Gorman ha già dichiarato che lo sviluppo di questi tipi di strumenti digitali sono necessari per completare l’offerta di gestione patrimoniale.

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