Profumo: “Gli stress test esercizio teorico”

SETTORE IN DIFFICOLTA’ – Le banche italiane hanno subito la vicenda dei quattro istituti in risoluzione e la perdita generale di interesse da parte degli investitori nei confronti del settore. Ne è convinto il banchiere Alessandro Profumo, già numero uno di UniCredit e attualmente presidente di Equita Sim. Per Profumo, che ha rilasciato un’ampia intervista a MF – Milano Finanza, le banche italiane “in un mercato con i tassi a zero hanno molta difficoltà a far crescere i ricavi. A fronte di questa situazione, c’è anche un problema di Npl”. A questo proposito, secondo Profumo Mps “è la banca delle piccole e medie imprese, che hanno sofferto molto la crisi. Le grandi esposizioni non performing sono relativamente poche. Ha pesato molto l’acquisizione di Antonveneta, il cosiddetto Sistema Siena e la fortissima crescita degli impieghi tra il 2007 e il 2010”. Per la banca senese l’auspicio di Profumo è che si trovi “una soluzione di mercato”.

STRESS TEST ESERCIZIO TEORICO – Il banchiere si è poi espresso sulla necessità di creare una bad bank in Italia. “Sarebbe stata una scelta opportuna. Ma si sarebbe dovuto muovere tutto il sistema, mentre alcune banche ritenevano di non averne bisogno”. E sugli imminenti stress test il giudizio di Profumo è netto: “La metodologia non mi convince, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di bilanci statici, come se la banca non avesse la possibilità di adattarsi a diverse condizioni di mercato. Un pedone si sposta se vede arrivare un tram addosso: invece con gli stress test si guarda a quante ossa si rompono se il pedone non si scansa. Da questo punto di vista mi sembra un esercizio molto teorico”.

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