Torna d’attualità il dossier della quotazione di Fideuram Ispb, la grande private bank italiana controllata da Intesa Sanpaolo, presieduta da Matteo Colafrancesco e guidata da Paolo Molesini. Secondo quanto risulta a bluerating.com, infatti, una possibile ipo di una quota della banca è tra le ipotesi allo studio nel piano nuovo industriale che McKinsey sta elaborando per Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, e che verrà presentato al mercato nella primavera del 2018.
Quello del ritorno in borsa di Fideuram, dov’era entrata nel 1996 a far parte dell’indice Mib 30 e poi venire delistata nel 2006, è un tema più volte riemerso negli scorsi anni senza che gli sia stato dato seguito, Ma ora alcune condizioni lo rendono più praticabile: la realizzata piena integrazione tra Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking e i risultati del 2017 che potrebbero arrivare ad un utile di 900 milioni di euro. Inoltre Messina non fa mistero di voler crescere nel wealth management e una quotazione renderebbe possibile anche una partnership strategica con un grosso operatore.
L’ipo di Fideuram si collega a due altri fattori. Il primo riguarda una possibile integrazione con Eurizon Capital Sgr guidata da Tommaso Corcos, manager vicinissimo a Messina e presidente di Assogestioni, per dar vita, in un logica industriale, ad un gruppo ancora più grande che comprenderebbe la fabbrica-prodotti e la distribuzione. Il secondo concerne i vertici della banca che sono in scadenza (assieme all’intero consiglio d’amministrazione) con l’assemblea di primavera 2018 che approverà il bilancio 2017.