Banche fallite, risarcimenti anche per i soci (ma solo in certe condizioni)

Rimborsi anche ai soci, ma solo a certe condizioni. E’ la novità riguardo alle banche fallite negli anni scorsi (come le popolari venete o quella dell’Etruria), di cui parla in un’intervista a Milano Finanza il sottosegretario all’economia, Pier Paolo Baretta. L’esponente del governo ricorda la recente istituzione con la Legge di Stabilità 2018 (in corso di approvazione) di un fondo per risarcire i risparmiatori rimasti beffati dai crack bancari degli ultimi anni. Tra questi, ci sono anche gli azionisti che, per avere gli indennizzi, devono dimostrare con sentenza passato in giudicato che i titoli furono venduti dalle banche in maniera truffaldina. Esistono però ancora molti nodi irrisolti. Innanzitutto, la dotazione del fondo stanziato per i rimborsi è veramente ridotta all’osso: circa 50 milioni di euro in tutto, mentre occorrerebbe qualche miliardo. Inoltre, l’associazione dei consumatori Aduc ha messo in evidenza un altro aspetto: l’impossibilità per i risparmiatori di fare causa alle banche fallite. A impedirlo è una norma inclusa nel Testo Unico Bancario (Tub). Come sarà possibile, dunque, per i piccoli azionisti avere una sentenza a loro favorevole?

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