Consulenti, raffica di critiche al nuovo contratto di Intesa Sanpaolo

“Un consulente bancario privo di identità e ruolo sociale”. E’ tagliente il giudizio espresso da Manlio Marucci (nella foto a destra), n. 1 della Federpromm Uiltucs sul nuovo contratto ibrido che Intesa Sanpaolo utilizzerà per fare nei prossimi anni 1.500 assunzioni (vedi qui la notizia). Si tratta di un inquadramento “misto”, per metà come dipendente part-time e per l’altra metà come lavoratore autonomo consulente finanziario, regolarmente iscritto all’Ocf.  Lo stesso contratto era stato già criticato la scorsa settimana da Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf (si veda qui la notizia). “ Sarà fortemente problematico gestire sul piano previdenziale e fiscale l’articolazione degli inquadramenti per il personale giovane in fase di assunzione”, dice Marucci, “trovandosi a dover pagare a regime due se non tre previdenze obbligatorie (Inps gestione ordinaria, gestione separata ed Enasarco).
“Forse sarà necessario, se non doveroso sul piano delle responsabilità collettive” , conclude Marucci, “riaprire un tavolo di confronto negoziale tra tutti i soggetti coinvolti a livello nazionale che sappia affrontare non solo sul piano politico ma soprattutto sul piano delle relazioni sindacali un nuovo processo di riordino di tutto il sistema bancario e non solo”.

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