Consulenti, Fineco taglia le commissioni

Un taglio secco del 20% sulle commissioni legate al collocamento di fondi “à la carte”: è iniziato così il 2018 per i consulenti finanziari e private banker di FinecoBank. Questa la comunicazione che la banca guidata da Alessandro Foti, infatti, ha inviato comunicato a tutti i professionisti che per non avere ripercussioni sul continuing dovranno spostare i clienti su prodotti e servizi di consulenza evoluta costruiti dalla banca.

Ma quale è il senso di questa operazione? La rivisitazione commissionale riguarda esclusivamente l’utilizzo “à la carte” dell’architettura aperta della banca che rimane un punto saldo della strategia di FinecoBank: quindi non ha alcuna implicazione sui servizi di consulenza, ed è stata anticipata e discussa con tutti i nostri cf negli ultimi 12 mesi.

Da diversi anni FinecoBank ritiene e propone che il servizio al cliente debba prevedere un’attività di accurata diagnosi e di monitoraggio continuo del portafoglio del cliente, il tutto debitamente contrattualizzato. La banca sconsiglia il collocamento “à la carte” di singoli prodotti, privilegiando piuttosto una logica di offerta di soluzioni strutturate di portafoglio, che significa anche valore aggiunto di lungo periodo per il cliente.

Tutto questo in linea con lo spirito della Mifid 2, che punta sulla qualità del servizio offerto, con grande attenzione a costo-rischio-rendimento delle soluzioni proposte. I fondi che FinecoBank offre possono essere dunque utilizzati, senza alcuna variazione commissionale, all’interno dei servizi di consulenza.

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