Intesa, consulenti a 3 facce

A margine della presentazione dei dati di bilancio consolidati al 31 dicembre 2017, Intesa Sanpaolo ha avuto modo di esplicitare il proprio piano di impresa 2018-2021. Un piano ricco di novità per la rete, con importanti investimenti nell’ambito del private banking, del reclutamento, della formazione e del digitale. Ma andiamo con ordine partendo con la presentazione della cornice dei dati contabili.

I RISULTATI DI BILANCIO, GLI INCENTIVI E LA CONVERSIONE

Buone notizie per gli stakeholder del gruppo, con i risultati del 2017 rispettano il Piano di Impresa 2014-2017 e l’impegno alla distribuzione di dividendi cash di 3,4 miliardi di euro per il 2017 e di 10 miliardi per il 2014-2017. A livello di numeri l’utile netto contabile del 2017 si attesta a 7.316 milioni di euro (che comprende il contributo pubblico cash di € 3,5 mld a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’insieme aggregato di banca popolare di vicenza e veneto banca), mentre quello netto arriva a 3.813 milioni di euro se si esclude il predetto contributo pubblico e l’impatto dell’insieme aggregato, a 4.450 milioni di euro se si escludono anche i tributi e gli altri oneri riguardanti il sistema bancario.

Sul fronte patrimoniale il gruppo mostra una solidità largamente superiore ai requisiti normativi: common equity tier 1 ratio pro-forma a regime al 14% tenendo conto della proposta di dividendi e al 13% tenendo conto anche della prima applicazione ifrs 9. Il significativo aumento del risultato corrente lordo nel 2017 (+14,1% vs 2016, escludendo il predetto contributo pubblico e l’impatto dell’insieme aggregato) riflette i punti di forza del modello di business di intesa sanpaolo, una generazione di ricavi focalizzata sulla crescita delle commissioni e un elevato livello di efficienza, e il miglioramento della qualita’ del credito (in 27 mesi riduzione di circa 13 miliardi dei crediti deteriorati lordi, senza oneri straordinari per gli azionisti.

Oltre all’enunciazione dei dati di bilancio, il gruppo Intesa Sanpaolo ha comunicato di sottoporre all’assemblea prevista per il 27 aprile prossimo un piano di Incentivazione a lungo termine basato su strumenti finanziari di Intesa Sanpaolo rivolto alla generalità dei dipendenti del gruppo in Italia. Come recita il comunicato, il Piano di Incentivazione prevede due sistemi: – per il top management, i risk taker e i manager strategici, l’assegnazione di equity call option su azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo (c.d. Piano POP – Performance-based Option Plan); – per gli altri dipendenti del Gruppo: i) l’attribuzione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione a fronte di un aumento gratuito di capitale e, in alternativa a scelta del dipendente, ii) la possibilità di sottoscrivere, in determinate proporzioni rispetto alle azioni gratuite ricevute, un Piano di Investimento basato su azioni ordinarie Intesa Sanpaolo da emettersi a fronte di un aumento di capitale a pagamento destinato ai dipendenti, a un prezzo di emissione scontato rispetto al valore di mercato (c.d. LECOIP 2.0 – Leveraged Employee Co-Investment Plan). In particolare, il Piano di Incentivazione POP prevede l’applicazione di condizioni di performance per l’effettiva assegnazione degli incentivi, in relazione al conseguimento nell’arco del Piano di Impresa di specifici obiettivi chiave e non contempla alcuna protezione dell’assegnazione iniziale a beneficio del dipendente.

Infine il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato in concomitanza con l’approvazione del Piano di Impresa 2018-2021, di sottoporre all’assemblea dei soci una proposta di conversione obbligatoria delle azioni di risparmio di Intesa Sanpaolo in azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo, sulla base di un rapporto di conversione pari a 1,04 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio senza pagamento di alcun conguaglio in denaro e con contestuale eliminazione in Statuto dell’indicazione del valore nominale delle azioni.

IL PIANO 2018-2021 DEDICATO ALLA RETE

Spostandoci sulla presentazione del Piano di Impresa 2018-2021 (il cui comunicato completo è disponibile al seguente link ), in particolare sulle novità che riguardano i servizi di consulenza finanziaria, i prossimi anni vedranno un forte focus sulla divisione del Private Banking. La volontà è di affermare la leadership in Italia attraverso diversi elementi:
modelli di servizio dedicati:
1) rete Intesa Sanpaolo Private Banking: sviluppo di modelli di servizio dedicati alla clientela Lower Private tramite i Centri Private e High Net Worth Individuals tramite i 7 centri dedicati;
2) rete Fideuram: introduzione di modelli di servizio dedicati per le esigenze della rete e della clientela (ad esempio, ricambio generazionale, nuovi consulenti);
rafforzamento del processo di reclutamento:
1) costituzione del Campus Intesa Sanpaolo Private Banking;
2) sviluppo della Learning Factory per i “private banker di domani”;
3) rafforzamento della distribuzione con circa 1.400 persone in più (promotori finanziari, private banker e funzioni di sede);

Il progetto prevede anche l’espansione in nuove aree, sia fisiche che immateriali, nel dettaglio:
crescita internazionale:
1) rafforzamento dell’ hub svizzero grazie all’acquisizione del Gruppo Morval Vonwiller;
2) potenziamento della filiale di Londra e sviluppo di una presenza in Lussemburgo;
3) espansione delle attività in Cina con Yi Tsai;
4) rafforzamento della governance e dei sistemi di controllo per supportare la crescita internazionale;
targeting diretto dei clienti digitali:
1) lancio di un nuovo canale digitale per acquisire potenziali clienti digitali selfdirected e applicazione del modello di servizio di successo di Fideuram ai nuovi clienti;
2) rafforzamento dell’attuale piattaforma digitale dei private banker (Alfabeto) per la consulenza a distanza alla clientela con una gestione completa dell’interazione (investimenti per circa 40 milioni di euro).

Il fine ultimo dell’ambizioso piano risiede nel diventare una delle prime cinque private bank in Europa e la seconda nell’Eurozona per masse gestite, con un flusso di raccolta netta gestita di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking pari a 55 miliardi di euro nel 2018-2021.

Spostandoci più in generale sulla rete distributiva del risparmio gestito per i segmenti retail e personal (Divisione Banca dei Territori), il gruppo Intesa Sanpaolo punta a sviluppare tre distinti elementi:
modello di consulenza:
1) ampliamento dei servizi offerti tramite la piattaforma di consulenza “Valore Insieme” (immobiliare, gestione delle spese);
2) introduzione di ulteriori servizi e funzionalità: piattaforma avanzata di trading online, Robo-4-Advisor e Robo-Advisory;
nuovi servizi digitali:
1) introduzione di nuovi servizi digitali (Smart Save, Smart Invest, Smart Future, Smart Insurance) disponibili sia online sia su App, per accrescere l’acquisizione di clientela a facilitare l’accesso ai servizi;
modello di servizio:
1) introduzione dei gestori della clientela a distanza per clienti affluent multicanale;
2) gestori della clientela con il nuovo contratto bancario flessibile (due contratti paralleli in vigore per la stessa persona, un contratto part-time come dipendente bancario e l’altro come consulente finanziario) per clienti affluent e personal con basso grado di penetrazione;
3) flusso di raccolta netta gestita della Divisione Banca dei Territori pari a 48 miliardi di euro nel 2018-2021.

Infine, spostando nuovamente la nostra lente sul gruppo Intesa Sanpaolo nella sua compessità, l’ultimo dei pilastri costitutivi del Piano è rappresentato dal tema della formazione, argomento molto caro a Mifid 2: circa 11,9 milioni di ore di formazione nel 2021 da 6,6 milioni nel 2017 e investimento di circa un miliardo di euro cumulato nel 2018-2021. Entrando nel dettaglio:
– sviluppo dei migliori programmi innovativi al fine di favorire una leadership distintiva per i manager di oggi e di domani del Gruppo (Scuola dei Capi internazionale, con il coinvolgimento di circa 7.000 manager);
– estensione della piattaforma di formazione digitale per facilitare l’accesso di tutte le persone del Gruppo ai programmi di formazione di Intesa Sanpaolo, al fine di accrescere le competenze offrendo un’esperienza di apprendimento multi-device e personalizzata, con circa 3.000 moduli di formazione digitale al 2021 da 700 nel 2017;
– formazione di circa 1.650 persone neoassunte e 5.000 persone riconvertite in ruoli a elevato valore aggiunto;

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