Opzioni binarie, Esma in campo contro i broker

Attraverso il web è sufficiente una pseudo- licenza presa in un paradiso fiscale, o anche nessuna licenza, per raggiungere un pubblico potenzialmente infinito. Il fenomeno è talmente diffuso che lo scorso 15 dicembre l’Esma, l’Autorità europea di vigilanza dei mercati finanziari, ha pubblicato un nuovo documento in materia di offerte alla clientela retail di prodotti speculativi, quali i contratti per differenza (cfd – contracts for differences)
e le opzioni binarie. L’Esma sta studiando di esercitare i poteri di “product intervention” previsti dall’articolo 40 del regolamento 
Mifir – Markets in Financial Instruments Regulation. Si potrà arrivare alla proibizione di commercializzare, distribuire e vendere opzioni binarie alla clientela retail, e alla restrizione delle stesse attività riguardo contratti per differenza, come appositi avvisi di rischio standardizzati, restrizioni agli incentivi nella commercializzazione, limiti alla leva finanziaria sulle posizioni aperte nei rapporti tra 30:1 e 5:1, a seconda della volatilità degli asset sottostanti, assieme a limiti sulle perdite operative e nuove regole sui margini di chiusura. Occorrerebbe un intervento alla radice che coinvolga i regolatori nazionali, i provider di servizi internet e anche i vettori di inserzioni pubblicitarie.

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