Rovinarsi sui mercati ai tempi di Mifid 2

Sappiamo bene come sia cresciuta l’attenzione del legislatore verso la tutela del risparmiatore. Si dice, almeno nelle versioni ufficiali, che Mifid 2 sia nata proprio in funzione di questa logica. Più documenti, più paletti, più trasparenza, tutto per far sì che ciascun investitore abbia l’investimento giusto al momento giusto, che ogni risparmiatore abbia l’opportunità di accumulazione adatta nei tempi e nei modi. Adeguatezza è la parola d’ordine, s’intende. Poi però ti volti e vedi qualcosa di strano.

In un mondo parallelo, dove a regnare non è la consulenza finanziaria, le regole non esistono. O meglio esistono, ma non è così complicato far finta che non ci siano. E così capita di rispondere al telefono e di sentire in un placido accento sudamericano: “Buongiorno, siamo xxx. Abbiamo un’opportunità di investimento per lei”. Ma come? Avete appena sentito il mio “Pronto” e questo già vi basta per profilarmi? Potrei essere ricco, indebitato, giovane, anziano, ma non importa, voi avete l’opportunità giusta per me. Vi ascolto, sono incuriosito. Sto al gioco.

“Siamo un broker, facciamo trading su Forex e anche bitcoin. Lei apre un conto con noi e può subito investire”. Ecco il punto, loro non fanno consulenza. Loro caricano qualche video formativo operativo sul loro sito e tu diventi un trader pronto a operare con i derivati. Loro ti forniscono la pistola, poi sta a te puntartela alla tempia. Così Mifid 2 non li tocca. Certo, per offrire servizi d’investimento via internet bisogna essere autorizzati, ma prima che la Consob li becchi possono potenzialmente riempirsi le tasche.

Guardi io ho pochi soldi, prendo 700 euro al mese di stipendio, racconto loro. Dico che ho sentito in tv che con i bitcoin si diventa ricchi. Ce la posso fare? “Non importa, anche con pochi soldi può iniziare subito a guadagnare, non è difficile”. Beh allora ci può stare, li stuzzico io, ma almeno vorrei prima farmi spiegare da qualcuno di voi come funziona la cosa, sa io non capisco molto di borsa. “Non possiamo incontrarla se prima non è nostro cliente, se vuole può iscriversi subito, la aiuto io. Ha una carta di credito?”.

Simulo un po’ di indecisione e loro mi rincuorano “Noi la affianchiamo, non è un investimento, non è una spesa, sono sempre soldi suoi. Se vede che la cosa non le conviene, che non la può fare, leva il suo capitale e amici come prima. Invece se va in banca deve aprire un conto, ecc…”. Già, delle banche non bisogna fidarsi vero? “Sì, appunto”. Mi propone poi un bonus del 100% sul capitale che metterò.

Ho già abbastanza informazioni per fare un pezzo, chiudo la conversazione con una scusa. Riceverò altre telefonate, una mia amica mi aiuterà fingendosi mia moglie, chiedendo loro di lasciarmi in pace. “Perché non ci fa parlare con suo marito, cos’è un bambino? Lei decide per lui?” le dicono prima di mollare finalmente la presa.

E così ho rischiato di vedere cose che voi investitori non potreste immaginarvi:
risparmi in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto servizi di investimento abusivi balenare nel buio vicino al nostro telefono cellulare.
E tutti quei soldi andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire, sui mercati.
O di rivolgersi a un consulente finanziario serio, aggiungiamo noi.

NDR Abbiamo omesso il nome dell’intermediario perché è solo uno dei tanti, focalizzarci su un nome limiterebbe l’analisi a un caso specifico, mentre noi vogliamo parlare del problema (se comunque volete conoscerlo, scriveteci e vi forniremo i dettagli). Il buon senso suggerisce di diffidare da queste pratiche e di verificare le autorizzazioni, chiedendo precise informazioni al nostro interlocutore. Per farlo vi rimandiamo all’elenco delle imprese di investimento autorizzate presente sul portale Consob  (all’albo è anche allegato l’elenco delle imprese di investimento autorizzate in altri Stati UE, con o senza succursale in Italia).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!