I re del web, la scalata dei Doris

Sono stati appena comunicati i risultati Top Manager Reputation, l’osservatorio permanente realizzato da Reputation Manager che ogni mese monitora la reputazione online delle figure apicali delle principali aziende italiane. La graduatoria prende in esame i canali del Web 1.0 (news e menzioni), quelli sul Web 2.0 (blog, social network) e l’evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l’apporto reputazionale in termini sia quantitativi (volumi) che
qualitativi (valori).

Se la top 3 generale vede l’affermazione di Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di Fca, seguito da Urbano Cairo, presidente del Torino, e da Francesco Starace per la recente nomina di membro della European High Level Multi-Stakeholder Platform, sul fronte finanziario si segnala l’importante crescita in febbraio della reputazione online di Ennio e Massimo Antonio Doris (Banca Mediolanum), Carlo Messina (Intesa Sanpaolo), Andrea Bonomi (Investindustrial) e Jean Pierre Mustier (Unicredit).

Il nuovo spot lanciato per presentare l’evoluzione del servizio Apple Pay di Banca Mediolanum e il record assoluto di raccolta netta in fondi e gestione raggiunta dal gruppo (pari a 5,8 miliardi di) giovano alla web reputation di Ennio Doris(Presidente) che sale di 7 posti e arriva al 13° posto, e del figlio Massimo Antonio Doris (AD), che invece di posizioni ne guadagna 13, piazzandosi 50°.

Carlo Messina AD di Intesa Sanpaolo si piazza 9° (+6 posizioni), soprattutto per contenuti legati all’accordo con i sindacati che vede da un lato l’uscita volontaria di 9mila dipendenti dopo l’acquisizione di rami di attività delle Banche Venete e dall’altra un piano rivolto ai giovani finalizzato all’assunzione di 1.500 dipendenti, nell’ottica di “mettere sempre al centro le persone e la tutela dell’occupazione” come dichiarato dallo stesso manager. Inoltre in vista della presentazione del nuovo piano industriale di impresa, Carlo Messina dà il via alla costruzione di una nuova struttura di gruppo: “L’evoluzione dell’articolazione organizzativa è coerente con l’obiettivo di poter servire al meglio la clientela del Gruppo, anticipando le evoluzioni di mercato e conseguendo risultati in crescita e sostenibili nel tempo”, dichiara il top manager.

Il presidente di Investindustrial Andrea Bonomi, guadagna invece 17 posti e arriva in 17ª posizione con un punteggio di 47,8. La sua identità digitale è rafforzata da una lunga intervista a La Stampa, in cui affronta i temi della ripresa del sistema economico italiano, di investimenti, di impresa e banche, e l’acquisizione di OKA, la catena britannica di negozi di arredamento di pregio e l’acquisto di Ceme Group (società leader nel mercato della produzione di soluzioni ad alto contenuto tecnologico e di precisione per il controllo dei fluidi) da parte di una società di investimento controllata da Investindustrial.

Jean Pierre Mustier, AD di Unicredit raggiunge la 15ª posizione, con un balzo in avanti di 4. Il banchiere di origine francese è riuscito a “pulire la banca dalle sofferenze, ha rafforzato il capitale e l’ha rilanciata” proseguendo anche in una trasformazione dell’istituto di credito da “banca nazional-europea a vero istituto internazionale”.

La classifica completa dei Top Manager e disponibile cliccando qui.

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