Doris, rivoluzione in cassaforte

Rivoluzione annunciata in casa Doris. Dopo il patto parasociale firmato a fine del 2017 tra i membri della famiglia Doris e che ha blindato il 40% di Banca Mediolanum, qualche giorno fa – come scrive oggi MF – ha cambiato natura giuridica la Fin. Prog. Italia Società in accomandita di Ennio Doris che detiene in piena proprietà e in nuda proprietà con diritto di voto il 26,3% della banca presieduta dallo stesso Doris e guidata dal figlio Massimo. Papà Doris (nella foto) nella sua qualità di socio accomandatario e amministratore unico dell’accomandita davanti al notaio Mario Notari ha presieduto un’assemblea della Sapa all’ordine del giorno della quale c’era la trasformazione della stessa in società per azioni e la nuova denominazione Finprog Italia.

Nel verbale d’assemblea Doris ricorda che il progetto “è già stato preliminarmente condiviso dall’organo amministrativo e dal collegio sindacale”. L’assemblea ha quindi approvato la trasformazione della natura giuridica, nominando Maurizio Carfagna quale amministratore unico. Carfagna, fra l’altro, è consigliere di Mediobanca come rappresentante di Banca Mediolanum.

All’assemblea della Sapa, che era stata costituita nell’ottobre del 1987, hanno partecipato papà Doris titolare in piena proprietà di 1,5 milioni di titoli e titolare di usufrutto con voto su altri 5,1 milioni di azioni, la moglie Lina Tombolato (1 milione di titoli in proprietà e usufrutto con voto su 3,9 milioni di azioni) e gli eredi Massimo e Annalisa ciascuno avente piena proprietà su 901mila titoli.

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