Effetto Mifid 2, Uni cambia la Iso 22222

Di seguito un intervento di Emanuele Riva, irettore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredita e di Stefano Bonetto, esperto di normazione tecnica Uni 

 

Dal 3 gennaio 2018 è in vigore 
la direttiva europea relativa ai mercati degli strumenti finanziari, la cosiddetta Mifid 2 (Market in Financial Instruments Directive, n.d.r.), che disegna il nuovo contesto regolamentato.

Il percorso è stato lungo e complesso, soprattutto legato a una delle peggiori crisi finanziarie ed etiche della storia economica. Gli obiettivi di questa riforma, indirizzata al settore bancario
e finanziario, sono quelli di aumentare la tutela per gli investitori e incrementare la fiducia e l’efficienza nei mercati finanziari. I cambiamenti dovrebbero coinvolgere aspetti come la trasparenza, in particolare sui costi degli strumenti finanziari; la corretta classificazione dei prodotti per una migliore coerenza con i possibili clienti; la maggiore protezione per gli investitori attraverso processi di consulenza più vicini ai loro interessi e alle loro esigenze.

REGOLE IN MOVIMENTO -
 Nel nuovo scenario definito dalla Mifid 2, inteso nella migliore definizione del mondo della qualità Iso, ossia dei fattori
che influenzano l’attività di impresa in particolare in termini
di compliance e di business,
un gruppo di lavoro della Commissione servizi dell’Uni
ha iniziato un progetto di aggiornamento della normativa tecnica a supporto di tutta l’attività di consulenza per la pianificazione e l’educazione finanziaria, economica e patrimoniale.

Ricordiamo che le norme tecniche, come quelle Uni o Iso, sono delle guide per operare e dimostrare
la conformità alle regole, nel
pieno rispetto del principio dell’accountability, capacità di rendere conto. Sono strumenti per la gestione dei rischi, volontarie ma indispensabili nella progettazione di ogni servizio. Il progetto del gruppo Uni ha riguardato due attività: la prima è stata quella

di creare degli standard che permettano di erogare con qualità verificabile i servizi; la seconda quella di fornire indicazioni per avere certificazioni uniformi dei servizi di consulenza rilasciate dagli organismi accreditati da Accredia, l’ente unico italiano di accreditamento. Le certificazioni sono ormai presenti sul mercato sia per l’area di wealth planning basato sull’approccio per obiettivi di vita sia per l’area investimenti. Il modello di riferimento
del progetto è il framework internazionale disegnato dalla norma Iso 22222, che definisce
i requisiti per i pianificatori finanziari, dove la pianificazione finanziaria di qualità è un processo con fasi ben distinte e organizzate. Il filo conduttore del servizio è
la definizione degli obiettivi di
vita del consumatore in tutte le aree dei suoi bisogni, così da non dimenticare le esigenze di analisi del conto economico, copertura assicurativa o la previdenza. Bisogni e obiettivi ordinati per priorità al fine di allocare al meglio le risorse attuali e future.

L’applicabilità della Uni Iso
22222 (con cui a maggio 2008 è stata adottata come norma tecnica nazionale la Iso 22222, n.d.r.) è disciplinata dalla guida Uni/Ts 11348. La nuova versione della norma aggiornata all’inizio del 2018 include tre aspetti veramente utili alla Mifid 2: un modello
di coerenza dei prodotti con i bisogni del cliente, un modello
per elaborare all’interno degli operatori del mondo finanziario progetti di definizione di codici etici per gli operatori e un
modello per la manutenzione
del piano di consulenza e della reportistica per il cliente. La
22222 e la relativa guida 11348, documenti che devono essere sempre utilizzati congiuntamente, permettono la certificazione,
ossia la verifica di conformità dei pianificatori finanziari ai requisiti di competenza fissati dalle norme, che deve essere rilasciata da appositi organismi di parte terza qualificati da Accredia, in termini di competenza, indipendenza e imparzialità.

LA PRASSI RICHIESTA DA FABI
- La certificazione accreditata
è stata individuata come uno strumento efficace per offrire a
tutti gli attori del mercato una reale garanzia del rispetto dei requisiti fissati dalle norme tecniche. Un’opportunità già sfruttata da alcune imprese del settore bancario e assicurativo anche nella forma di educazione finanziaria one-to-one. Per assicurare la trasparenza e l’uniformità dei processi di valutazione della conformità inoltre sono state definite delle regole comuni,
volte ad armonizzare l’attività di certificazione degli organismi che operano sotto accreditamento. Con questo obiettivo Accredia ha contribuito all’elaborazione di una specifica prassi di riferimento Uni, richiesta da Fabi (Federazione autonoma bancari italiani, n.d.r.).
La prassi di riferimento definisce dunque l’approccio che gli organismi devono seguire per
il rilascio delle certificazioni accreditate, dove la pianificazione è concepita come un servizio che ha le sue fasi e ogni fase specifici obiettivi e sistemi di controllo; e questo indipendentemente da chi eroga il servizio, quindi vale anche per i consulenti singoli, o da quali strumenti utilizza. In più il documento fissa i controlli da eseguire, come tempi di verifica, documenti da riscontrare, qualifica degli auditor e check list da compilare e prevede che la verifica da parte degli organismi sia una simulazione di casi concreti e standard.

LE BUONE PRATICHE DA CONOSCERE – Vale la pena ricordare che i documenti italiani sull’applicazione della Iso 22222 sono i primi al mondo e più volte richiesti dal settore normativo internazionale, in questa edizione e con la nuova prassi di riferimento per
gli organismi di certificazione, e rappresentano sicuramente uno strumento in più per le imprese del settore: norme tecniche volontarie, le prime buone pratiche da conoscere e studiare per un buon approccio alla gestione dei rischi e alla soddisfazione del cliente. Quella del pianificatore finanziario è solo una delle 175 figure professionali certificate dagli organismi accreditati da Accredia. Fermo restando il carattere volontario della certificazione, i professionisti che decidono di qualificare la propria competenza, richiedendo la certificazione a uno dei 49 organismi accreditati dall’ente unico, sono sempre di più. Già più di 200mila, di cui circa 130mila obbligati per legge a ottenere il bollino di qualità, tra cui i tributaristi che vogliano assumere la rappresentanza
in sede extragiudiziale, per gli addetti alla vigilanza privata, gli energy manager dei grandi impianti energivori. A questi sono richiesti un aggiornamento professionale costante, verifica teorica-pratica delle conoscenze di natura specialistica, assenza di provvedimenti disciplinari.

I pianificatori finanziari 
certificati, insieme a tutti gli altri professionisti qualificati sotto accreditamento, sono registrati nell’apposita banca dati, da figure professionali gestite da Accredia sul proprio sito www.accredia.it.
La certificazione accreditata rappresenta ormai un valore aggiunto per il professionista,
che può posizionarsi meglio e in maniera più efficace nel mercato di riferimento. La stessa impresa che si rivolge al professionista certificato aumenta la competitività e la reputazione agli occhi del cliente, che può così fidarsi maggiormente del servizio acquistato. Benefici che, relativamente alla consulenza finanziaria, sono ben sintetizzati nell’incipit della Prassi di riferimento che ci ricorda:
“…la pianificazione e l’educazione finanziaria sono attività essenziali per un sistema di welfare efficace
e socialmente responsabile, infatti hanno un impatto importante sulla qualità della vita di ogni persona e della sua famiglia”. Adesso abbiamo strumenti normativi nuovi e aggiornati per aiutare il sistema di welfare.

 

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