Martini (Azimut CM): “I nostri piani per il ricambio generazionale”

Banking Revolution e Millennial – Giovani ad Alto Potenziale” sono i progetti a lungo termine che abbiamo lanciato per favorire il ricambio generazionale nella nostra rete e attraverso i quali stiamo ponendo le basi per costruire l’Azimut che sarà nei prossimi 10 anni. Dalla capacità che dimostreremo nel saper selezionare, formare e poi trattenere le risorse coinvolte dipenderà una fetta importante del nostro futuro”. 
Usa un tono grave l’amministratore delegato Paolo Martini (nella foto) per sottolineare l’importanza strategica di due progetti che secondo le previsioni dovrebbero portare all’ingresso di 300 nuovi consulenti finanziari in Azimut Capital Management nel prossimo triennio ottenendo al contempo una diminuzione dell’età media della rete oggi posta a 54 anni (56 è invece la media di settore). Le campagne che sono partite quasi in contemporanea abbinando obiettivi di reclutamento a sviluppo professionale e prevedendo modalità contrattuali e di remunerazione in buona parte inedite per il settore delle reti. “Il mondo bancario sta attraversando una crisi sistemica, la figura dello sportellista sta sparendo con la conseguenza che in banca migliaia di persone competenti vivono un momento non facile. Il mondo dei cf invece sta crescendo su tutti i fronti: per masse, competenze, capacità di servizio alla clientela, meritocrazia” continua Martini. “Ci è sembrato giusto cogliere rinforzi dal bacino dei bancari con il progetto Banking Revolution, pianificato a ottobre e partito a tutti gli effetti lo scorso 1 gennaio”.

I numeri in gioco.Con quali risultati? “A oggi”, spiega l’amministratore delegato di Azimut Capital Management, “sono state inserite 10 persone tra gestori personal, affluent o direttori di filiali con un’età compresa tra i 35 e i 45 anni, che hanno una buona dimestichezza con la tecnologia. Su questo target il nostro obiettivo a tre anni è ambizioso: intendiamo inserire circa 40 professionisti all’anno per un totale di 120-150 persone a regime. Nell’ambito del progetto Banking Revolution da qui all’estate entreranno in struttura altri 6-8 professionisti”. Martini si sofferma anche sul tema del trasferimento di portafoglio e della riassegnazione della clientela come forma di incentivo ulteriore. “Chi tra i nuovi ingressi si dimostrerà capace potrà  avere l’assegnazione di clienti vista l’età media della nostra rete. Ma non sono previsti automatismi in questo senso”. “In linea generale il passaggio consente agli ex bancari di gestire al meglio il loro tempo, saranno più focalizzati sugli aspetti commerciali con minori incombenze amministrativo-burocratiche, non avranno budget di prodotto aggressivi come avveniva in alcune banche, e chi si dimostrerà bravo nella nuova attività potrà anche guadagnare il triplo di quanto guadagnava prima”.

Selezione accurata. “Abbiamo strutturato un processo di selezione molto attento”, spiega l’amministratore delegato di Azimut Capital Management. “Il progetto è coordinato da Roberto Ferri e Paolo Cosmelli, affiancati da un team di 18 professionisti con forte integrazione da parte dei manager sul territorio ”.

Super investimento in formazione. “Per i professionisti coinvolti nel progetto abbiamo previsto un ampio piano di formazione, con un investimento triennale di 5000 euro ciascuno, per complessivi 750mila euro di investimento”, afferma Martini che aggiunge: “lo sviluppo delle skill prevede interventi formativi sulle competenze tecniche su temi come consulenza a pagamento, wealth management, asset allocation, e sulle tecniche di relazione con la clientela. È un piano al quale sta lavorando anche il nuovo responsabile della formazione Marco Gallus”.

Proposta economica. I bancari doc saranno tentati al grande passo da una offerta economica adeguata e con modalità contrattuali inedite. “Offriamo alle persone selezionate nel progetto Banking Revolution fino a 4 anni di minimo garantito affinché abbiano il tempo necessario per metabolizzare la nuova professione. È un investimento che facciamo sulle persone, ribadiamo che non sono anticipi provvigionali”. Non solo, continua Martini: “Per alcune figure mirate prevediamo la possibilità di avere un contratto a tempo indeterminato con part time verticale. Si tratta cioè di contratti misti, parte da dipendente a tempo indeterminato e parte con mandato di agenzia. I primi bancari che avranno questo contratto sono in arrivo”.

 Il progetto Millennial. Azimut CM punta però anche sul target dei giovani ad alto potenziale per alimentare la rete di nuove risorse nell’ottica di un necessario ricambio generazionale. Il progetto Millennial – Giovani ad Alto Potenziale. “Stiamo formando 60 giovani”, osserva Martini, “che in parte erano già in Azimut e in parte stiamo reclutando dall’esterno, di età inferiore ai 30 anni, da inserire in team o da affiancare a singoli senior. I giovani inseriti devono diventare un gruppo omogeneo con un forte connotato tecnologico”. “E’ una sorta di palestra necessaria perché oggi intraprendere questo mestiere da zero con possibilità di successo è davvero difficile. L’unico modo è che una società come la nostra decida di fare un investimento per un certo numeri di anni sui giovani. Questi giovani avranno un compenso fisso, un percorso formativo ad hoc e una struttura commerciale dedicata.”

 

 

 

 

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